Vaccini, nuovo cambio di programma: autocertificazione fino al 10 marzo
Ieri il dietrofront, oggi il dietrofront sul dietrofront. Sui vaccini non c’è pace: nella notte arriva l’ok delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera all’emendamento al decreto Milleproroghe che permette alle famiglie di autocertificare le vaccinazioni obbligatorie dei bambini fino al marzo 2019. Si chiude così, fino a nuovo contrordine, una tre giorni movimentata sul fronte della documentazione necessaria per l’ingresso dei bambini nelle scuole.
Ieri era stato annunciato l’emendamento che confermava l’obbligo delle 10 vaccinazioni per poter avere accesso a nidi e materne, smentito subito dopo da un nuovo emendamento che proroga fino al 10 marzo 2019 la possibilità di presentare un’autocertificazione sostitutiva della dichiarazione della Asl. Entro quella data le famiglie dovranno presentare “la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie”.
Intanto, i carabinieri del Nas sono nelle scuole materne e negli asili nido di tutta Italia per controllare le autocertificazioni. Ieri i controlli a campione sono stati 2.800, 15 le autocertificazioni risultate false dopo il riscontro presso le Asl di competenza. I genitori sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per falso in atto pubblico commesso da privato. Gli accertamenti continuano al ritmo di oltre 2.000 mila al giorno.
Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ringraziando “personalmente” i Nas per le ispezioni che rafforzano “l’alleanza fra istituzioni e cittadini”, ha sottolineato di essere “fiduciosa che il Parlamento riesca a individuare, grazie al lavoro della maggioranza e dei relatori, una soluzione equilibrata” rispetto all’emendamento odierno.
Ma i presidi non ci stanno: “Questa è una fase in cui serve certezza del diritto, sgomberare il campo dalla confusione. Questo emendamento non sembra andare in tale direzione, continuando ad aumentare il caos che già regna nelle scuole. Riteniamo poi che il termine del 10 marzo per mettersi in regola con le certificazioni vaccinali sia eccessivo“, afferma il presidente dell’associazione nazionale presidi Antonello Giannelli interpellato dall’ANSA.
“La maggior parte dei genitori ha, infatti, già vaccinato i propri figli e consegnato tutti i documenti. Perché arrivare al 10 marzo? Dicembre sarebbe più che sufficiente”, continua Giannelli. “Inoltre tenendo conto che i termini per le iscrizioni all’anno scolastico 2019-20 sono fissati a gennaio 2019, con obbligo di consegnare la certificazione vaccinale per l’anno in questione entro il 10 luglio, la regolarizzazione del 2018-2019 andrebbe ad accavallarsi con la procedura di iscrizione dell’anno successivo”.
“L’intera vicenda sta assumendo delle sfumature pericolose e paradossali: a nostro giudizio è irresponsabile vanificare un obbligo istituito a tutela della salute collettiva e in particolare dei soggetti più vulnerabili”, afferma Emilio Viafora, presidente della Federconsumatori.
“I costi umani, nonché economici, di un ritorno di malattie debellate da decenni sarebbe improponibile. Chiediamo al Governo ed ai parlamentari un atto di responsabilità. Non si può e non si deve cercare consensi a discapito dei più piccoli”.