
Aumentano le donne accolte dai centri antiviolenza
Violenza sulle donne, Osservatorio indifesa: 9 ragazze su 10 non si sentono al sicuro
Secondo l’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e ScuolaZoo, l’85% degli studenti intervistati ritiene che in Italia ci sia un reale allarme violenza sulle donne, non solo fisica ma anche psicologica. Il 20% ritiene che la scuola sia il luogo in cui si sente meno sicuro
La violenza di genere è un problema reale, si consuma ai danni delle ragazze e delle donne in molti modi e forme, subdole o palesi, attraverso gesti, parole o comportamenti discriminatori. Questa l’opinione dei giovani intervistati dall’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e ScuolaZoo, all’interno di un’indagine condotta su 5.700 studenti di età compresa tra i 13 e i 23 anni, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre.
Violenza sulle donne, le percezioni dei giovani
L’85% dei giovani ritiene che in Italia ci sia un reale allarme femminicidi e violenza contro le donne, ma il dato medio evidenzia un’importante differenza di genere: infatti 7 su 10 sono i ragazzi che ritengono vi sia un allarme fondato e i numeri salgono a 9 su 10 considerando le risposte delle ragazze. Solo il 15% non crede che ci sia un rischio diffuso, ma anche qui il dato scorporato per genere parla di un 29% di ragazzi a fronte di un 10% di ragazze.
Preoccupanti i dati rilevati in merito alla violenza assistita. Più della metà degli intervistati (51%) è stato spettatore di forme di violenza verbale, il 39% di forme di violenza psicologica, 1 su 4 ha visto con i suoi occhi episodi di violenza fisica come schiaffi e calci (14%) e lancio di oggetti (10,5%). C’è anche un 33% che dice di non essersi mai trovato di fronte a violenze contro le donne.
Per quanto riguarda la violenza subita dai ragazzi almeno una volta nella vita, emergono al primo posto gli atti di bullismo (45%) che se sommati a quelli di cyberbullismo (16%) interessano oltre 6 studenti su 10. Seguono la violenza psicologica da parte di coetanei (42%), commenti a sfondo sessuale da parte di estranei online (36%), violenza psicologica da parte di adulti (24%).
“La violenza sulle donne e sulle ragazze sta esplodendo sempre di più, anche a causa del lockdown. Un’emergenza nell’emergenza che cresce all’interno delle nostre case e corre sul web, ma che trova anche in altri luoghi un terreno avvertito come sempre più fertile – dichiara Paolo Ferrara, Direttore Generale di Terre des Hommes. – I ragazzi e, soprattutto le ragazze, ne sono consapevoli, percepiscono la violenza e la discriminazione di genere come un’urgenza su cui intervenire e vogliono essere protagonisti in prima persona di un cambiamento che avvertono sempre più centrale sia a livello locale che a livello mondiale. È ora che la politica, le imprese, gli enti filantropici e i media facciano un passo avanti deciso per contrastare la violenza e la discriminazione e la mettano, finalmente, al centro delle loro agende”.
La violenza non è solo fisica
Secondo l’indagine, il 54% degli studenti che ha partecipato al questionario ritiene che le molestie sessuali siano la forma di discriminazione peggiore che subiscono le donne, ma a questo dato si associa quello sulla discriminazione economica, che viene riconosciuto dal 13% degli intervistati, e sul mancato riconoscimento delle proprie capacità, segnalato dal 19%.
Inoltre, il 66% dei ragazzi considera il posto di lavoro come il primo tra i luoghi in cui c’è più violenza/discriminazione contro le ragazze/donne. Il 48% percepisce come luogo di discriminazione il web, e il 33% indica gli ambienti della politica.
Ma cos’è una molestia sessuale per i giovani? Per il 76% degli intervistati lo è qualsiasi contatto fisico indesiderato; il 59% indica il fenomeno del revenge porn e la stessa percentuale parla dei comportamenti “inappropriati” a sfondo sessuale su web e social, e del tentativo di violenza fisica. Con il 55% delle risposte emerge anche il tema dei commenti sessisti e delle insinuazioni a sfondo sessuale.
Quali sono le figure di cui i giovani si fidano di più?
La mamma rimane la figura di riferimento principale e la persona di cui gli studenti intervistati si fidano di più: il 36% la considera il punto di riferimento in caso di difficoltà. Solo 1 su 4 indica gli amici e 1 su 10 il fratello o la sorella. Ancora più giù troviamo il partner (9%) e poi il papà (6%).
Mentre la figura dell’insegnante non raggiunge l’1% delle risposte (0,7%). La scuola, inoltre, non è percepita come un ambiente protettivo, anzi il 20% del campione lo ritiene il luogo in cui si sente meno sicuro. Al contrario, però, il 70% delle ragazze dichiara di non essersi mai sentita discriminata in classe.
Scrive per noi

- Mi sono laureata in Scienze Internazionali con una tesi sulle politiche del lavoro e la questione sindacale in Cina, a conclusione di un percorso di studi che ho scelto spinta dal mio forte interesse per i diritti umani e per le tematiche sociali. Mi sono avvicinata al mondo consumerista e della tutela del cittadino nel 2015 grazie al Servizio Civile. Ho avuto così modo di occuparmi di argomenti diversi, dall'ambiente alla cybersecurity e tutto ciò che riguarda i diritti del consumatore. Coltivo da anni la passione per i media e il giornalismo e mi piace tenermi sempre aggiornata sui nuovi mezzi di comunicazione. Una parte della mia vita, professionale e non, è dedicata al teatro e al cinema.
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