Wellness e Bio, Uala: il binomio piace agli italiani anche se costa il 17% in più
Bio, Vegan e Cruelty free sono senza dubbio tra i trend in più forte ascesa del momento. Quando se ne parla l’associazione immediata è quella con ciò che si mette nel piatto, in realtà una gamma molto ampia di prodotti che si usano quotidianamente, tra cui anche il vestiario, i detersivi e i prodotti di bellezza possono essere “Vegan”. L’attenzione degli italiani verso la scelta di prodotti sostenibili è sensibilmente in aumento. Osservando il comparto “beauty&wellness”, si nota come in Italia sia aumentata la consapevolezza verso la bellezza etica, tanto che nei saloni di bellezza è boom di richieste di prodotti di questo tipo (+13%).
Questo è vero soprattutto nelle regioni del Nord Italia, che sembrano più attente per ora a questo tema: qui si trovano infatti il 43% in più di saloni che scelgono prodotti amici dell’ambiente rispetto al Sud Italia. L’aumento dell’offerta cresce a fronte di una generale maggiore consapevolezza dei consumatori, che sempre di più, per prendersi cura del proprio corpo, prediligono prodotti biologici, vegani e non testati su animali. Le richieste di trattamenti di questo tipo registrano infatti un aumento del 13% (dati Uala).
Complice probabilmente la crescente attenzione all’esposizione del cuoio capelluto all’ammoniaca, ad esempio, le colorazioni vegetali nei saloni che già trattano prodotti bio sono state prenotate in media il 16% in più rispetto a quelle tradizionali.
La bellezza “etica” costa ma per gli italiani che la scelgono sembra non essere un problema, l’importante è non utilizzare prodotti testati sugli animali. Le coccole di bellezza realizzate con cosmetici bio, vegan e cruelty free costano il 17% in più rispetto a quelle tradizionali. Anche chi dal proprio salone vuole portare a casa un prodotto etico deve stimare una spesa superiore: i cosmetici bio e vegan hanno una differenza di prezzo in rivendita del +5,2% rispetto agli altri.
“Le scelte verso uno stile di vita che non impatti sull’ambiente e sugli animali stanno investendo vari settori e sempre più riguardano anche il mondo della bellezza”, racconta Alessandro Bruzzi, cofondatore e CEO di Uala. “Quello dei trattamenti sostenibili è un settore che sicuramente crescerà ancora, tanto che stimiamo un ulteriore incremento del 10% nel 2018”.
Tra i trattamenti più richiesti da chi predilige prodotti biologici e amici dell’ambiente ci sono, nell’ordine, colore bio, bio trattamento cutaneo, bio scrub e bio cheratina. Cosa hanno di diverso dai prodotti tradizionali? Per quanto riguarda le colorazioni, ad esempio, non c’è presenza di ammoniaca e i test vengono fatti su pelle artificiale. Per lo scrub in versione biologica, invece, si tratta di una nuova tecnica che non utilizza per esfoliare i micro granuli in plastica, ma granuli di jojoba, noccioli di frutta o sale marino. E anche la cheratina, che solitamente viene da crine, corni e zoccoli di animale, viene sostituita da bio cheratine che utilizzano amminoacidi vegetali identici a quelli contenuti nei capelli umani come arginina, serina e treonina.

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- Non sono una nativa digitale ma ho imparato in fretta. Social e tendenze online non smettono mai di stuzzicare la mia curiosità, con un occhio sempre vigile su rischi e pericoli che possono nascondersi nella rete. Una laurea in comunicazione e una in cooperazione internazionale sono la base della mia formazione. Help Consumatori è "casa mia" fin dal praticantato da giornalista, iniziato nel lontano 2012.
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