Arera: nel 2023 aumenteranno i beneficiari dei bonus elettrico e gas (Foto Pixabay)

Crisi energetica, acqua, bonus sociali elettricità e gas: nella sua relazione annuale il presidente dell’Autorità per l’energia, reti e ambiente Stefano Besseghini ha fatto il punto sull’anno appena trascorso, sull’attività dell’Autorità e sulle conseguenze di una crisi che ha richiesto molti interventi. Nel 2023 si stima un aumento della platea dei beneficiari dei bonus sociali elettrico e gas.

La crisi dei prezzi morde con meno intensità, ma i mercati energetici sono ancora tesi, esposti a forti oscillazioni e pronti a reagire negativamente al mancato sviluppo di quelle iniziative di riallineamento strutturale del bilancio domanda offerta, che sono state intraprese nel corso dell’emergenza – ha detto Besseghini – Tra queste, mantiene sempre il suo valore per agibilità ed immediatezza dell’efficacia nel contenimento della domanda, il risparmio energetico”.

E dunque, prosegue il presidente Arera, “se in inverno abbiamo abbassato di qualche grado il termostato, in estate possiamo alzarlo in egual misura”.

Acqua e crisi climatica

Nella sua relazione il presidente Arera ha affrontato fra gli altri il tema dell’acqua, collegata alla crisi climatica. “Come abbiamo drammaticamente avuto modo di verificare anche nel corso di questi anni, non avremo solo un problema di scarsità della risorsa, ma un cambio strutturale del meccanismo delle precipitazioni con una estremizzazione dei fenomeni. Avere acqua non vuol dire avere ingenti risorse idriche, ma vuol dire avere acqua nella quantità e qualità che serve, nel momento in cui serve.”

“Gli sforzi compiuti nel settore acquedottistico, nel perseguimento degli obiettivi di qualità tecnica e di monitoraggio degli investimenti, contribuiscono a contenere il fabbisogno complessivo della risorsa e suggeriscono lo sviluppo di analoghi approcci negli altri settori di impiego. Riteniamo, infatti, che i settori di impiego diversi dal civile potrebbero trarre benefici dell’applicazione di regole – proprio sul modello di quelle sviluppate dall’Autorità per il servizio di acquedotto – tese ad incentivare i miglioramenti delle performance, con l’individuazione di specifici target di contenimento degli sprechi in relazione all’uso della risorsa idrica, e la conseguente identificazione degli interventi necessari”.

Per Besseghini le crisi idriche dovute ai cambiamenti climatici richiedono “una filiera istituzionale e gestionale che si dimostri efficace nella realizzazione ed efficiente nella gestione e nella manutenzione delle infrastrutture”.

Energia e superamento della tutela

“I temi dell’energia hanno guadagnato una centralità dovuta, ma con una drammaticità che speriamo possa considerarsi superata. Sarebbe però un grave errore pensare che la situazione sia già rientrata in nuova normalità, da gestire ordinariamente”, ha detto ancora Besseghini.

Nei prossimi mesi il mercato nazionale dell’energia conoscerà “un sostanziale cambiamento con il definitivo superamento del servizio di maggior tutela sia per il mercato elettrico che per quello del gas”.

Il servizio di tutela nasce nel 2007 per permette al consumatore di avere più tempo per orientarsi nel mercato liberalizzato e “svolge una implicita funzione di servizio di salvaguardia e di ultima istanza”.

“Dopo 16 anni, vari rinvii ed una costante azione commerciale svolta dagli operatori per portare i clienti sul mercato libero, siamo in una situazione in cui circa il 30% dei consumatori domestici elettrici, per un totale di circa 9 milioni di clienti, sono ancora serviti dal servizio di tutela – ha ricordato il presidente Arera – Il mercato da solo non è stato in grado di determinare condizioni tali da essere attrattivo per questi consumatori, ma va anche considerato che una percentuale (difficile da definire) di consumatori non è risultata interessante per il mercato e di questi si dovrà avere particolare cura”.

L’Arera ha sottolineato l’attivazione del servizio di ultima istanza “a tutela graduale” e la necessità di gestire i “clienti vulnerabili” con particolari condizioni di prezzo, stimati in una platea di 5 milioni di consumatori. Così “acquisiranno ancora maggiore rilevanza, per orientare le scelte dei consumatori, le adeguate campagne informative più volte richieste, programmate e rimandate e i sistemi di comparazione delle offerte e di analisi dei profili di consumo, come quelli garantiti oggi dal Portale Offerte e dal Portale Consumi, sulla cui crescita e progressiva integrazione l’Autorità intende continuare a lavorare”.

Povertà energetica e bonus sociali

“I bonus sociali elettrico e gas per disagio economico costituiscono in Italia certamente gli strumenti che, per longevità, maggiore diffusione sul territorio nazionale e impatto sui nuclei familiari interessati, rappresentano la misura più significativa per contrastare, se non la povertà energetica, certamente il più marcato disagio economico-sociale sotto il profilo energetico nel nostro Paese”, ha detto Besseghini.

Per il 2023 la soglia di accesso ai bonus energetici è pari a 15.000 euro per i nuclei familiari con meno di 4 figli fiscalmente a carico e a 30.000 euro per quelli con almeno 4 figli a carico.

Dal 1 gennaio 2021 i bonus sociali sono diventati automatici. E quest’anno Arera stima un aumento dei beneficiari:

“Per l’anno 2023, si può stimare un ulteriore incremento dei beneficiari dei bonus sociali elettrico e gas, che potrebbero ammontare rispettivamente a circa 4,7 e 2,8 milioni di nuclei familiari”.


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