Aumento dei prezzi energia, Antitrust multa Enel, Eni, Acea, Iberdrola, Dolomiti ed Edison (Foto Pixabay)

Hanno adottato pratiche commerciali aggressive “condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, in contrasto con la protezione normativa derivante dall’articolo 3 del Decreto Aiuti bis”. Con questa motivazione l’Antitrust ha deciso sanzioni per oltre 15 milioni di euro a sei società energetiche: Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia. Nel caso di Enel Energia è stato applicato per la prima volta, dalla modifica del Codice del Consumo, il massimo edittale con la multa da 10 milioni di euro. È pari a 5 milioni di euro la sanzione verso Eni.

Modifiche unilaterali dei prezzi energia: i casi

In un contesto di grandi criticità nel settore dell’energia e con significativi aumenti dei costi per i consumatori, spiega l’Autorità, il Decreto Aiuti bis aveva vietato aumenti unilaterali dei prezzi per la fornitura di energia elettrica e gas dal 10 agosto 2022 al 30 giugno 2023.

Invece “Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia – afferma l’Autorità in una nota – hanno inviato agli utenti lettere con le quali inducevano ad accettare modifiche dei prezzi nel periodo citato, con conseguenti significativi incrementi delle bollette per i loro clienti”.

Diversi i casi esaminati. In particolare, prosegue l’Antitrust, “Enel ed Eni – cui sono state irrogate sanzioni di 10 milioni e di 5 milioni – hanno modificato unilateralmente i prezzi di fornitura a oltre 4 milioni di consumatori sulla base delle clausole contrattuali che consentono alle stesse società di decidere a propria discrezione se e quando modificare le tariffe, una volta scaduti i prezzi dell’offerta economica scelta. Così, i clienti – anche diversi anni dopo la scadenza dell’offerta economica – si sono visti recapitare lettere con cui Enel ed Eni aumentavano i prezzi in assenza di una scadenza nota al consumatore finale”.

Acea e Dolomiti, prosegue l’Autorità, hanno ritenuto che le comunicazioni di modifica unilaterale dei prezzi, inviate prima dell’entrata in vigore del divieto, si sarebbero perfezionate dopo 10 giorni dall’invio delle stesse senza rispettare il preavviso di 90 giorni. Queste società hanno quindi aumentato i prezzi prima della scadenza corretta e, nel caso di Acea, anche con modifiche unilaterali in violazione della norma. Le sanzioni sono rispettivamente di 560 mila euro e 50 mila euro.

Iberdrola, cui è stata irrogata la sanzione di 25 mila euro, da maggio a ottobre 2022 ha inviato comunicazioni con cui minacciava la risoluzione contrattuale per eccessiva onerosità sopravvenuta in caso di mancata accettazione di un nuovo contratto di fornitura con condizioni economiche peggiorative. Anche questa condotta era volta ad aggirare l’articolo 3 del decreto, facendo pressione sui consumatori ad accettare la modifica unilaterale per aumentare i prezzi.

Edison, infine, ha applicato l’incremento dei prezzi prima della scadenza delle tariffe prevista dal contratto. Visto che la società ha ristorato i propri clienti e dato il numero marginale di consumatori coinvolti, spiega l’Antitrust, è stato irrogato il minimo edittale di 5.000 euro.


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