Contratti non richiesti, maxi multa del Garante Privacy a Hera Comm
Contratti non richiesti nel mercato dell’energia, il Garante Privacy multa Hera Comm per 5 milioni di euro per violazione nel trattamento dei dati personali di oltre 2300 clienti
Multa milionaria del Garante Privacy a Hera Comm. Agenti porta a porta attivavano contratti non richiesti nel mercato libero di energia elettrica e gas. Il caso portato all’attenzione dell’Autorità è ampio e riguarda il trattamento dei dati personali di oltre 2300 clienti nell’ambito della fornitura di energia elettrica e gas.
Il Garante ha ordinato a Hera Comm S.p.A. il pagamento di una sanzione di 5 milioni di euro per gravi violazioni riscontrate nel trattamento dei dati personali dei clienti che sono incorsi in contratti non richiesti con dati inesatti, non aggiornati e anche con firme false.
Contratti non richiesti e uso illecito dei dati
L’Autorità, informa la recente newsletter, è intervenuta dopo numerose segnalazioni e reclami che riguardavano la conclusione di contratti non richiesti nel mercato libero, compilati con dati inesatti e non aggiornati di clienti della società.
I consumatori lamentavano di aver appreso dell’instaurazione del nuovo contratto “solo dopo la ricezione da parte di Hera di documentazione sottoscritta con firma apocrifa o di comunicazioni per aggiornare lo stato di attivazione della fornitura, senza aver mai avuto alcun contatto con la società – spiega il Garante – Alcuni reclami riguardavano inoltre l’inesatto o tardivo riscontro di Hera alle richieste di esercizio dei diritti ai sensi del Regolamento privacy”.
Dalle ispezioni effettuate, l’Autorità ha accertato che “la società non aveva adottato misure tecniche e organizzative adeguate a scongiurare l’utilizzo illecito dei dati dei clienti da parte degli agenti porta a porta. Quest’ultimi acquisivano infatti le generalità degli interessati mediante l’uso di dispositivi personali, scattando ad esempio foto del relativo documento di riconoscimento, per poi procedere a loro insaputa all’attivazione della fornitura. In alcuni casi gli agenti attivavano anche polizze assicurative, sottoscritte con firma falsa, inviate insieme ai contratti”.
È risultato inadeguato anche anche il sistema di monitoraggio utilizzato dalla società attraverso telefonate di controllo volte a verificare l’effettiva volontà del cliente. Nella maggior parte dei casi infatti l’attivazione era avvenuta anche quando le chiamate non erano andate a buon fine per l’irreperibilità della persona contattata. Oltre alla multa, il Garante ha dunque ingiunto a Hera Comm una serie di misure correttive, tra cui l’adozione di un sistema che preveda l’interruzione del processo di contrattualizzazione in caso di mancata risposta alla telefonata di controllo e l’effettuazione di verifiche preventive e audit periodici per la valutazione dell’operato delle agenzie incaricate.
La società dovrà inoltre stabilire specifici tempi di conservazione dei dati, distinti per categoria e finalità di trattamento.
Codacons: servono risarcimenti per gli utenti danneggiati
Contratti non richiesti e pratiche aggressive tornano sotto i riflettori delle associazioni dei consumatori, che da anni denunciano questi comportamenti a danno dei clienti.
Per il Codacons “al di là delle sanzioni delle autorità, è evidente che in questi casi le multe non bastano più, ma servono meccanismi automatici di ristoro in favore dei soggetti lesi dagli illeciti. Crediamo – prosegue l’associazione – sia giunta l’ora che le vittime delle scorrettezze degli operatori energetici siano risarcite dalle società sanzionate, e in tal senso chiediamo un confronto ad Hera Comm volto a studiare le possibilità di ristoro per gli utenti”.
«Purtroppo non c’è pace per i consumatori nel settore energetico. Tra teleselling e agenti porta a porta, le attivazioni di contratti non richiesti fioccano – ha commentato Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Come dimostra questa sanzione, non solo le società energetiche dovrebbero rivolgersi solo a call center e agenzie serie, ma poi dovrebbero anche adottare tutte le verifiche opportune per evitare usi illeciti dei dati o pratiche scorrette, ad esempio ricontattando il cliente per verificare la sua effettiva volontà».
L’UNC consiglia ai consumatori di non cambiare fornitore rispondendo alle offerte telefoniche o porta a porta ma di consultare il Portale Offerte dell’Autorità per l’energia (Arera).
«L’attivazione di contratti non richiesti è ormai un problema cronico – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e questi interventi ne sono la conferma. Quotidianamente riceviamo segnalazioni da parte di consumatori che lamentano di aver scoperto di essere titolari di una nuova fornitura senza aver dato il proprio consenso, senza nemmeno aver avuto un contatto con la società. E questo spesso accade quando arrivano le bollette, che in molti casi hanno costi spropositati. È importante prestare la massima attenzione quando si ricevono proposte, sia per telefono che per e-mail o da agenti porta a porta. Bisogna leggere con attenzione le condizioni contrattuali, senza fermarsi a presunte offerte vantaggiose, perché spesso sono quelle che nascondono poi le fregature».