Risoluzione extragiudiziale delle controversie, la Commissione vuole modernizzare le ADR (Foto Pixabay)

La Commissione europea punta a rinforzare, modernizzare e rendere più semplici le norme sulla risoluzione extragiudiziale delle controversie per adattarle ai mercati digitali. La proposta, fatta ieri da Bruxelles, vuole ampliare la gamma di questioni che possono essere risolte in via extragiudiziale attraverso la direttiva sulla risoluzione alternativa delle controversie (ADR) che si estenderà alla pubblicità ingannevole, all’accesso ai servizi e al geoblocco ingiustificato.

La rete dei centri europei per i consumatori aiuterà i consumatori a comprendere e ad accedere alle procedure di risoluzione delle controversie, con un sostegno personalizzato – soprattutto per i consumatori più vulnerabili. La Commissione ha inoltre adottato una raccomandazione per allineare i sistemi di risoluzione delle controversie sui marketplace online agli standard europei: ad esempio, “un’ADR equa ed efficiente deve essere trasparente riguardo alle diverse fasi della procedura o garantire che i mediatori siano indipendenti, senza conflitti di interessi finanziari”, spiega Bruxelles.

Quando i consumatori non fanno reclamo

Sono le novità annunciate ieri da Bruxelles in tema di risoluzione extragiudiziale delle controversie. In Europa un quarto dei consumatori sperimenta infatti problemi che meriterebbero di fare reclamo ma un terzo di loro non agisce per una serie di motivi che vanno dai tempi lunghi delle procedure, alle piccole somme coinvolte nella questione, alla scarsa fiducia sul fatto che si arrivi a una soluzione soddisfacente (Consumer Scoreboard 2023).

Spiega Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la Trasparenza: «I consumatori hanno bisogno di sentirsi supportati. Solo meno di due terzi di coloro che riscontrano un problema agiscono. Spesso credono che le procedure di risoluzione delle controversie siano troppo lunghe e che il loro problema non sarà comunque risolto. Vogliamo accelerare le procedure e obbligare le imprese a rispondere entro 20 giorni alle richieste di ricorso a un mediatore o arbitro. Questa iniziativa migliorerà la fiducia dei consumatori nei crescenti mercati digitali europei».

Risoluzione extragiudiziale delle controversie, i miglioramenti attesi

Secondo Bruxelles, fra i miglioramenti garantiti dalle nuove regole ci sarà l’ampliamento dell’ambito di applicazione della direttiva sulle ADR che comprenderà “tutti gli aspetti del diritto dei consumatori dell’Ue” ed estenderà la portata ai commercianti extra-UE, affrontando inoltre pratiche sleali quali le interfacce manipolative, la pubblicità manipolativa o il geoblocking.

Le regole mirano inoltre a incentivare la partecipazione delle imprese che, salvo norme specifiche Ue o nazionali, “continueranno a essere libere di decidere se partecipare o meno alla risoluzione alternativa delle controversie. Tuttavia, se il consumatore richiede l’intervento ADR, l’impresa sarà tenuta a rispondere entro 20 giorni lavorativi. Questo approccio accelererà il processo complessivo e incoraggerà i trader a partecipare al processo. Inoltre, riduce gli obblighi di informazione per i commercianti”.

La nuova proposta migliorerà l’assistenza ai consumatori perché, spiega ancora la Commissione, “verrà fornito supporto personalizzato ai consumatori, soprattutto a quelli vulnerabili”, per avviare le dispute: traduzioni, spiegazioni sulle procedure e sulla documentazione. La proposta della Commissione dovrà essere adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio.


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