Più di anno fa Federconsumatori e Adusbef lanciavano un monito: “E’ una vergogna che nessun governo europeo, né la solerte Commissione europea, abbia ancora richiamato i vertici dell’Esma”. Quello che sosteneva allora le Associazioni, nell’incredulità generale, era che Standard & Poor’s, Fitch e Moody’s” non possono operare in Europa non avendo superato l’esame previsto dall’Esma, l’Autorità di vigilanza europea sui mercati e le borse.Oggi che Moody’s ha declassato 26 nostre banche, la questione è tornata d’attualità suscitando il dissenso dell’Associazione Bancaria Italiana e per le Associazioni dei Consumatori si tratta di una ‘rivincita’: “Noi le avevamo denunciate per atti speculativi e conflitto di interessi, così come avevamo messo in guardia ben prima del 2007 – dichiarano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti-  il disastro che avrebbero procurato i famigerati derivati finanziari e che tutt’ora stanno procurando alle economie di tutti i Paesi. Da tutto ciò dovrebbe scaturire l’insegnamento che la nostra classe dirigente, politica e non, fosse più attenta alle denunce della società civile e di chi studia quotidianamente i fenomeni economici che ricadono sui cittadini. Ecco, si studi di più e si ascolti di più”.
Intanto dalla Consob trapela la notizia che la Commissione ha convocato i rappresentanti dell’agenzia di rating Moody’s in Italia, per avere chiarimenti sul downgrade di 26 banche italiane. Ancora da definire la data dell’incontro.


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