La legge anti usura compie 20 anni: 10mila le denunce effettuate, oltre 200mila i commercianti coinvolti e un giro d’affari di circa 20 miliardi di euro l’anno. È con questi numeri che Sos Impresa ricorda questa ricorrenza, sottolineando che sono 500 i processi in cui si è costituita parte civile, con condanne per 300 anni di carcere. Tutto cominciò da quel Treno anti usura che pochi giorni prima dell’approvazione attraversò l’Italia da Milano a Palermo. La settimana successiva, nonostante lo scioglimento delle camere, il Parlamento si riunì appositamente per approvare le leggi 108 e 109.
Scopo della legge anti usura era prima di tutto quello di far emergere il reato, ma in questi 20 anni l’efficacia in questo senso è andata lentamente scemando, vedendo incrementarsi soltanto le denunce nei confronti di istituti bancari per l’applicazione di tassi illegali sui finanziamenti.
A determinare la riduzione del ricorso alla denuncia di comportamenti usurari è stata anche un’azione preventiva che si è rivelata fallimentare, la lunghezza dei tempi processuali e la mancanza della certezza della pena, la carente tutela di coloro che decidono di denunciare.
Tra pochi giorni incontreremo il vice ministro dell’Interno – sottolinea Lino Busà, direttore di Sos Impresa – al quale consegneremo un report sull’applicazione della legge in questi 20 anni, invitandolo a costituire un tavolo per riformarne i punti di criticità che ancora oggi impediscono di contrastare un fenomeno così grave e diffuso”.


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