ExtraBanca, Antitrust multa “la banca per stranieri” per abbinamento forzoso mutuo e conto corrente
L’Antitrust ha multato ExtraBanca Spa con una sanzione di 150 mila euro per l’abbinamento forzoso del mutuo con il conto corrente
Abbinamento forzoso dei mutuo con il conto corrente, l’Antitrust multa ExtraBanca SpA per pratica commerciale scorretta, con una sanzione che ammonta a 150 mila euro.
La pratica multata dall’Antitrust è quella che lega la concessione del mutuo con l’apertura di un conto corrente presso ExtraBanca, “la banca per stranieri in Italia”.
Per l’Istituto di credito si trattava di una misura legata alla particolarità della clientela, in gran parte straniera, mentre per l’Antitrust proprio la particolarità della clientela straniera avrebbe richiesto un comportamento diverso: non imporre l’abbinamento del mutuo con servizi che risultano costosi.
Il procedimento verso ExtraBanca
Come si sviluppa il procedimento? Questo riguarda, spiega l’Antitrust nel bollettino dell’11 luglio, il comportamento della banca, che ha subordinato la concessione di mutui ai consumatori all’apertura di un conto corrente presso la Banca stessa (con i relativi oneri a carico degli utenti).
Il procedimento è stato avviato anche a seguito di una segnalazione della Banca d’Italia dell’ottobre 2021.
Nella segnalazione veniva evidenziato che “nei propri contratti di mutuo ExtraBanca, a partire dal 2016, ha inserito l’indicazione: “canalizzazione dei propri emolumenti sul c.c. detenuto presso ExtraBanca”, ovverosia ha espressamente previsto attraverso la clausola in questione l’abbinamento obbligatorio tra la concessione dei mutui e l’apertura di un conto corrente presso la Banca stessa”.
ExtraBanca, i clienti stranieri e i mutui
Dalle evidenze acquisite, spiega l’Antitrust, «risulta che ExtraBanca è “la banca per stranieri in Italia”, quindi ha una clientela costituita prevalentemente da persone extracomunitarie, con caratteristiche particolari sotto un profilo socio-demografico e, in alcuni casi, anche reddituale».
La ragione addotta dalla banca è quella di agevolare i clienti per valutare la concessione del mutuo. Risulta poi agli atti che il costo medio del conto corrente è di 80 euro annui.
Scrive l’Antitrust: «Si tratta di un costo superiore a quello medio di mercato, che il professionista ha motivato in considerazione dei costi dei servizi dedicati alla suddetta clientela, soprattutto l’assistenza linguistica che consente di garantire l’interazione nella lingua parlata dai clienti».
A partire da settembre 2021 la clausola di “canalizzazione” delle rate dei mutui sui conti correnti di ExtraBanca è stata eliminata dal professionista nelle proprie condizioni generali di contratto e in tutta la documentazione contrattuale.
Poi, con una comunicazione di aprile 2022, ExtraBanca ha comunicato l’attuazione di alcune misure per la clientela. Nel dettaglio, ha rimborsato, ai clienti che abbiano aperto il proprio conto corrente contestualmente alla concessione di un mutuo, una somma pari a 30 euro per ciascun anno dal momento dell’apertura del rapporto. E ha inviato ai propri clienti, che hanno aperto il conto corrente contestualmente al rapporto di mutuo, una comunicazione con la quale si ribadisce che essi possono scegliere, senza alcun vincolo, di addebitare le rate dei mutui concessi e di accreditare i propri emolumenti su qualsiasi conto corrente detenuto presso banche terze.
Le argomentazioni di ExtraBanca
Nelle sue argomentazioni, ExtraBanca spiega di puntare all’inclusione della clientela straniera in Italia con personale anche multilingue in grado di supportare il cliente. I maggiori dei conti correnti sono dunque ricollegabili, per l’istituto, ai servizi aggiuntivi offerti, come l’assistenza linguistica.
Secondo ExtraBanca, inoltre, la particolarità della clientela, il fatto di essere quasi tutta extracomunitaria, «ha reso opportuna la canalizzazione degli emolumenti su un conto corrente da tenere presso la Banca stessa. Tale vincolo non appare rappresentare, quindi, una pratica “dannosa” per il cliente, bensì una modalità operativa di gestione dei rapporti con la clientela coerente con l’offerta commerciale della Banca ed il suo target di riferimento. Infatti, sulla base dell’esperienza maturata nel tempo, tale pratica sembra rappresentare un utile strumento di mitigazione del rischio di contraffazione della documentazione presentata da cittadini extracomunitari a corredo delle richieste di mutuo, tale da consentire alla Banca una migliore allocazione delle risorse finanziarie verso la clientela più meritevole».
La banca spiega poi di non aver mai ricevuto reclami dai clienti sull’aver dovuto aprire un conto corrente presso la Banca stessa in occasione della sottoscrizione di un mutuo.
ExtraBanca, l’Antitrust: pratica scorretta l’abbinamento del mutuo al conto corrente
L’Antitrust valuta invece che si tratta di una pratica scorretta. Proprio la particolarità della clientela avrebbe dovuto suggerire, spiega l’Autorità, una valutazione diversa in ragione della situazione di debolezza nei confronti dell’istituto.
L’Antitrust evidenzia prima di tutto che per il Codice del Consumo (art. 21, comma 3-bis), “è considerata scorretta la pratica commerciale di una banca …che, ai fini della stipula di un contratto di mutuo, obbliga il cliente all’apertura di un conto corrente presso la medesima banca…”.
«Le evidenze agli atti confermano l’esistenza di un abbinamento forzoso dei mutui erogati dalla Banca con i propri conti correnti – si legge nel provvedimento – Lo stesso professionista ha confermato l’esistenza della previsione contrattuale volta a vincolare l’erogazione di un mutuo alla apertura o comunque tenuta di un conto corrente, pur motivandola con la finalità di agevolare i clienti ai fini della valutazione della concessione del mutuo e della sua gestione. Peraltro, il costo medio annuo del conto corrente di Extrabanca, pari a circa 80,00 euro, è superiore a quello medio di mercato. Anche considerando che tale costo è dovuto ai servizi aggiuntivi offerti da ExtraBanca ai cittadini extracomunitari propri clienti, non si può escludere che per alcuni clienti l’apertura di un c.c. presso un altro istituto di credito avrebbe potuto essere considerata una scelta idonea per le proprie esigenze, in quanto meno costosa».
Inoltre in quanto extracomunitari, prosegue l’Antitrust, questi clienti «possono trovarsi in una situazione di debolezza rispetto al professionista, in quanto tendenzialmente più vulnerabili, in ragione delle barriere linguistiche e culturali, del livello di educazione finanziaria e, in taluni casi, della situazione reddituale. Pertanto, la peculiare clientela cui è rivolta l’attività della Banca avrebbe richiesto una particolare attenzione nel non imporre l’abbinamento del mutuo a servizi costosi senza soluzioni alternative, al fine di poter ottenere il finanziamento».