Tassi d’interesse invariati nella zona euro. Ieri la Banca Centrale Europea ha lasciato il tasso d’interesse di riferimento fermo allo 0,50%, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale all’1% e quello sui depositi presso la banca centrale allo 0,00%. Per il Codacons si tratta di un’occasione perduta.
Secondo l’Associazione dei consumatori “la Bce avrebbero dovuto dare una scossa agli investimenti e alla crescita abbassando il costo del denaro allo 0,25%”. Pur essendo già i tassi ai minimi, la Bce avrebbe potuto prendere esempio dalla Fed. “Sarebbe stato un segnale, anche politico, sull’importanza di rilanciare gli investimenti e sulla necessità di coniugare il risanamento dei conti con una maggiore crescita. Una politica perseguita anche dalle altre banche centrali”.
In più, secondo il Codacons, ci sarebbe stato un’ulteriore riduzione delle rate per le famiglie che hanno contratto un mutuo a tasso variabile. “Insomma – scrive l’Associazione in una nota – Mario Draghi predica bene, quando parla della necessità di maggiore crescita, ma poi non razzola altrettanto bene, specie considerato che i prestiti fatti finora dalla Bce alle banche, veri e propri regali, non sono stati ridati né alle famiglie né alle imprese”.


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