Siamo stufi di sentire parlare di crisi economica e recessione, perché ormai investe qualsiasi settore, ma soprattutto perché i primi a sentirne l’effetto sono i privati cittadini, che in questo periodo si trovano in difficoltà anche quando devono affrontare delle spese impreviste, che in un altro momento non avrebbero creato alcun tipo di problema. Ma per fortuna esistono i finanziamenti, e mettendo le offerte di prestito dei migliori istituti bancari a confronto si riesce a trovare un compromesso che poi ci permetta di restituire l’importo accordatoci senza problemi.
La contrazione del credito al consumo si fa sempre più incalzante, ma oggi l’attenzione si sposta sulle imprese, anche se può essere interessante sapere che in ambito privato si va in controtendenza, perché aumentano le richieste di credito per gli interventi chirurgici, soprattutto per quelli estetici. Spostando lo sguardo sulle aziende italiane, però, la Cgia di Mestre (Associazione Artigiani e Piccole Imprese) ha messo in luce come la situazione economica sempre più critica delle aziende italiane stia conducendo ad un netto calo dei prestiti bancari.
Secondo l’indagine della Cgia di Mestre, rispetto all’inizio dell’estate 2011, momento in cui la speculazione finanziaria ha cominciato ad intaccare il nostro Paese, le insolvenze sono aumentate dell’11,9%, che tradotte in cifre ammontano a circa 8,7 miliardi di euro. A un aumento delle insolvenze si è di conseguenza affiancato un netto calo dell’erogazione di finanziamenti da parte degli istituti finanziari (-1,7% rispetto a giugno 2011).
A fare il punto della situazione è quindi intervenuto Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre. Queste le sue parole: “La crescita delle sofferenze bancarie è la manifestazione più evidente dello stato di crisi delle nostre imprese. La cronica mancanza di liquidità e la prolungata fase di crisi economica che stiamo vivendo sono tra le cause che hanno fatto esplodere l’insolvibilità. Inoltre – prosegue Bortolussi – in questi ultimi 4 anni di difficoltà economica si sono ulteriormente allungati i tempi di pagamento nei rapporti commerciali tra le imprese e tra le imprese e la pubblica amministrazione. Per questo ci appelliamo al Premier Monti affinché intervenga in tempi rapidissimi e recepisca la Direttiva europea contro i ritardi dei pagamenti. Dobbiamo mettere fine a questo malcostume tutto italiano che sta gettando sul lastrico tantissimi piccoli imprenditori che si trovano a corto di liquidità anche perché non riescono a recuperare i propri crediti”.
Oltre al settore dei prestiti, l’analisi della Cgia si è estesa su un più ampio raggio. La Cgia ha infatti rivelato anche una crescita notevole del numero di segnalazioni di operazioni di riciclaggio sospette, eseguite da intermediari finanziari: +243,6% dall’inizio della crisi alla fine del 2011. In particolare, tra il 2008 e il 2011, le segnalazioni sono passate da 14.069 a 48.344 (+243,6%). La situazione registrata nelle varie province italiane non è di certo positiva: a Roma si sono contate 5.677 segnalazioni, a Milano 5.083, a Napoli 4.266, a Torino 2.219 e a Bologna 1.006.
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