Sposato, senza figli, con contratto a tempo indeterminato, reddito mensile dichiarato fra mille e duemila euro e debito complessivo fra 10 mila e 30 mila euro. Questo l’identikit della persona che si ritrova in uno stato di sovraindebitamento, tracciato da Adiconsum nella sua attività di gestione del Fondo di prevenzione del sovraindebitamento. Nel 2018 l’associazione ha ricevuto più di 600 domande di aiuto e garantito prestiti alle famiglie in difficoltà per oltre 1.870.000 euro.

Adiconsum gestisce dal 1998 il Fondo di prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura rivolto alle famiglie in difficoltà su incarico del Ministero dell’Economia, che lo finanzia interamente. “Questi risultati, già lusinghieri, – afferma Rino Tarelli, presidente del Fondo di prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura di Adiconsum – vanno collocati all’interno di un progetto di recupero sociale e morale di famiglie e singole persone che, a causa di avversità imprevedibili, e a volte molto serie, come la perdita del lavoro, una grave malattia, una crisi familiare, si sono trovate nell’impossibilità materiale di far fronte a impegni di natura economica contratti in una situazione reddituale favorevole, che li rendeva possibili”.

 L’identikit del sovraindebitato tracciato da Adiconsum nella sua attività fa riferimento, in generale, a una persona sposata, senza figli, proveniente dal Lazio, in affitto, con contratto a tempo indeterminato, importo reddito mensile dichiarato tra i 1.000 e i 2.000 euro, spesa mensile dichiarata tra 1.000 e 2.000 euro, debito complessivo tra i 10.000 e i 30.000 euro. Ma quali sono i motivi che portano una famiglia o una persona a sovraindebitarsi? Tra le cause principali ci sono diminuzioni del reddito legate a motivi di lavoro (licenziamento, cassa integrazione, mobilità), a separazioni e divorzi, o ancora all’aumento delle rate del mutuo a tasso variabile. Ma ci si sovraindebita anche se arriva una malattia, o se ci si ritrova con protesti e segnalazioni al Crif. E poi ci sono i casi (che non rientrano nei criteri di accesso al Fondo) in cui c’è un uso non responsabile del denaro per comprare beni voluttuari, sopravvalutando i propri introiti, o perdendoli nel gioco d’azzardo.

“Adiconsum – prosegue Tarelli non interviene consegnando risorse direttamente alle persone, ma alla chiusura dei debiti, e diviene l’unico creditore delle persone interessate. Il prestito che Adiconsum procura, grazie a convenzioni stipulate con alcune banche, ha un importo massimo generalmente di 30.000 euro, con rientri fino a 84 mesi (7 anni) e un tasso fisso del 2%. Il prestito non è un sussidio e va interamente restituito. Il sovraindebitamento può colpire chiunque: sia chi ha un lavoro a tempo indeterminato e chi no, sia chi è single e chi è sposato con figli, ecc.. Ecco perché – conclude Tarelli – abbiamo presentato istanza al Ministero dell’Economia e al Ministero dell’Interno per chiedere di integrare, ove possibile, gli importi destinati a questo importante servizio”.

 

Notizia pubblicata il 24/01/2019 ore 16.55


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