donna al telefono

Tim ripropone i costi di ricarica? È la domanda che si fa l’Unione Nazionale Consumatori, che ha chiesto all’Antitrust di indagare. Dopo dodici anni dall’abolizione dei costi di ricarica, alcuni consumatori denunciano che questi costi sembrano invece ripristinati. E l’UNC vuole vederci chiaro.

L’associazione annuncia di avere depositato una segnalazione all’Autorità Antitrust contro l’operatore Tim. Dal 2007 infatti, il costo della ricarica telefonica è stato trasformato in traffico telefonico pienamente utilizzabile: da allora, i clienti che acquistano una ricarica, per esempio, da 10 euro, hanno accreditati effettivamente 10 euro di traffico telefonico. Ma agli sportelli UNC si stanno rivolgendo diversi consumatori che raccontano di aver acquistato ricariche di credito Tim di 5 e 10 euro e di aver poi constatato che l’accredito ricevuto fosse pari a 4 e 9 euro. Molti di essi inoltre hanno chiesto spiegazioni al Servizio Clienti della Tim, senza ricevere tuttavia risposte chiare.

«A ben vedere – dice l’UNC – sembrerebbe che la decurtazione del credito sarebbe dovuta all’”adesione” alle offerte Ricarica 5+ e Ricarica 10+, con le quali i clienti Tim ricevono un euro in meno di credito ed avrebbero minuti e giga illimitati per 24 ore. Tuttavia, e questo è il punto, i clienti non avrebbero richiesto di aderire alle offerte ma gli sarebbero state comunque applicate quelle condizioni».

Il condizionale è d’obbligo ma l’associazione vuole vederci chiaro. «I consumatori che ci hanno contattato – dice il presidente UNC Massimiliano Dona – non avrebbero ricevuto alcuna informativa circa l’offerta Tim Ricarica+, né sulla possibilità di scegliere se aderire o meno. Aspettiamo che l’Autorità faccia chiarezza in merito».


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