go green

La sostenibilità è uno dei fenomeni di consumo che spiegano il carrello della spesa degli italiani. Insieme all’italianità, all’attenzione all’ambiente, a salutismo e scelte di lifestyle è una delle tendenze che caratterizza i comportamenti di acquisto dei consumatori. Continua infatti la crescita dei prodotti sostenibili sia come numero di referenze presenti in supermercati e ipermercati che di vendite a valore.

Il barometro sostenibilità tracciato dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy evidenzia la crescita di questo paniere e l’attenzione dei consumatori. Il Barometro racconta infatti come le aziende comunicano la sostenibilità in etichetta e le misure che hanno adottato per migliorare il loro impatto ambientale.

Sostenibilità in etichetta, i prodotti

A giugno 2021, dice l’Osservatorio (decima edizione, 2021/2) hanno superato quota 30 mila i prodotti che riportano in etichetta almeno un claim o una certificazione relativi alla sostenibilità, pari al 23,9% del totale dei prodotti. Il loro giro d’affari è arrivato a 11,5 miliardi di euro, in aumento di +3,2% rispetto ai 12 mesi precedenti.

Nello stesso periodo è cresciuto anche il numero delle indicazioni “green” rilevate sulle loro confezioni (40 tra claim e certificazioni), suddivise in quattro aree: management sostenibile delle risorse, agricoltura e allevamento sostenibili, responsabilità sociale e rispetto degli animali.

 

barometro sostenibilità
Osservatorio Immagino 2021/2, Barometro Sostenibilità

Sostenibilità in etichetta, management sostenibile delle risorse

Il management sostenibile delle risorse comprende aspetti legati al contenuto dei prodotti ma anche al packaging e, soprattutto, all’impegno delle aziende nel mettere in campo tutte le iniziative necessarie a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività.

Comprende a oggi 15 claim fra i quali ci sono sostenibilità, riciclabile, con materiale riciclato, sustainable cleaning, meno plastica, riduzione impatto ambientale, CO2, compostabile, biodegradabile, riduzione sprechi, senza fosfati vegetali (cura casa e persona), ecolabel, mater-bi, cleanright e ok compost.

Quest’area riguarda oltre 12 mila prodotti che hanno sviluppato un giro d’affari di oltre 6,1 miliardi di euro, pari al 15,7% del giro d’affari del largo consumo confezionato monitorato dall’Osservatorio.

«Il claim più diffuso è “sostenibilita”, presente sul 3.200 prodotti (2,6% di incidenza sulla numerica totale) per un sell-out di oltre 2,2 miliardi di euro, con un peso del 5,8% sul giro d’affari complessivo del paniere rilevato», si legge nel dossier.

Le vendite di questi prodotti sono aumentate del 6,7% soprattutto per l’espansione dell’offerta e il contributo di prodotti quali creme spalmabili dolci, gelati multipack, piatti pronti surgelati, pesce panato surgelato, gelati in vaschetta, e assorbenti esterni.

Il secondo claim più importante di quest’area è “riciclabile”, «con il 2,3% dei prodotti e il 5,6% di quota sul giro d’affari complessivo del paniere dell’Osservatorio Immagino. Questi 2.828 prodotti hanno realizzato oltre 2,1 miliardi di euro di vendite, in crescita del +10,7% nell’arco dei 12 mesi, trainati da un forte ampliamento dell’offerta (+17,8% la componente push). Shampoo, pastiglie per lavastoviglie, acqua minerale, detersivi per il bucato in lavatrice, piatti pronti surgelati, sistemi di pulizia e merendine sono state le categorie che hanno dato il maggior contributo alla crescita».

Da rilevare l’aumento delle vendite dei prodotti fatti con materiale riciclato, di quelli che vantano meno plastica, di quelli che si presentano con l’etichetta compostabile e biodegradabile.

 

supermercato
Fenomeni di consumo, il carrello della spesa secondo l’Osservatorio Immagino

Agricoltura e allevamento sostenibili

L’area di agricoltura e allevamento sostenibili ha riguardato oltre 13 mila prodotti confezionati venduti in supermercati e ipermercati (10,6% delle referenze) per un giro d’affari superiore a 2,9 miliardi di euro, in crescita del +1,4%.

I prodotti più rappresentativi di questo paniere sono quelli certificati come biologici, e quindi corredati in etichetta del claim “biologico” oppure del logo EU Organic, spiega il dossier. Si tratta di 8256 prodotti (6,6% del totale) che valgono quasi 1,2 miliardi di euro vendite, sostanzialmente stabili.

Fra gli altri claim ci sono filiera e tracciabilità, no ogm, senza antibiotici, ingredienti 100% naturali, biologico per il cura persona.

Responsabilità sociale e rispetto degli animali

L’area della responsabilità sociale in etichetta comprende oltreoltre 7.400 prodotti dotati di certificazioni riguardanti la responsabilità sociale (ossia FSC, UTZ, Fairtrade, PEFC e Rainforest Alliance) che hanno generato oltre 3,8 miliardi di euro di vendite. Il loro giro d’affari è cresciuto del +5,6% rispetto ai 12 mesi precedenti.

Da rilevare anche l’aumento di vendite dei prodotti che segnalano il rispetto del benessere animale. In quest’area, da questa edizione dell’Osservatorio, «a Friend of the Sea e al logo “cruelty free” si affiancano anche i claim “no cruelty” e “benessere animale”, e le due certificazioni relative esclusivamente al comparto ittico MSC (Marine Stewardship Council) e ASC (Aquaculture Stewardship Council)».

Queste sei indicazioni sono presenti sulle etichette di 2.884 prodotti (2,3% del paniere totale) per un valore delle vendite superiore a 1,5 miliardi di euro, in crescita del +5,7% rispetto all’anno terminato a giugno 2020.


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Scrive per noi

Sabrina Bergamini
Sabrina Bergamini
Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.

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