Carburanti, salgono i prezzi. UNC: speculazione sul rientro dalle ferie (fonte foto: pixabay)

Il gasolio torna a salire e supera i valori pre-guerra. Nell’ultima settimana i listini di benzina e diesel salgono. Al rientro dalle ferie degli italiani non c’è sicurezza sui prezzi dei carburanti. Secondo i dati settimanali del ministero della Transizione Ecologica, i prezzi della benzina e del gasolio in modalità self service salgono a 1,761 euro al litro e a 1,809 euro al litro.

I listini di benzina e diesel sono di nuovo in aumento e le associazioni dei consumatori, preoccupate, chiedono il rinnovo del taglio delle accise, che scade il 20 settembre. In effetti, secondo un’anticipazione del Sole 24 ore, il Governo si sta preparando a prorogare il taglio delle accise fino a ottobre. Secondo il Sole 24 ore i 30 centesimi di sconto sul costo di benzina e diesel saranno rinnovati almeno fino al 20 ottobre, con un costo per le casse dello Stato che si aggirerebbe intorno a un miliardo di euro.

Consumatori: ancora rialzi, speculazione sul rientro dalle ferie

«Dopo una leggera discesa, i listini di benzina e gasolio registrano in repentino aumento, al punto che il gasolio è aumentato del 13,9% solo da inizio anno, con una crescita del +20,6% rispetto allo stesso periodo del 2021 e un pieno che costa oggi oltre 15 euro in più su base annua, mentre la benzina è rincarata del 2,2% da inizio anno e del +6,7% sul 2021 – dice oggi il Codacons – Situazione destinata ad esplodere dopo il 20 settembre, quando scadrà il taglio delle accise che, se non prorogato, porterà i listini alla pompa a superare immediatamente quota 2,1 euro al litro. Oltre all’energia il Governo deve intervenire sui carburanti, adottando misure più incisive direttamente alla fonte sulla definizione dei prezzi dei carburanti, caratterizzati da speculazioni evidenti e da listini schizofrenici che non seguono l’andamento del petrolio”».

Per l’Unione Nazionale Consumatori i prezzi di benzina e gasolio sono «una speculazione bella e buona sul rientro dalle ferie degli italiani – dice il presidente dell’associazione Massimiliano Dona – Il fatto che in questa settimana i prezzi siano saliti così tanto, dopo una discesa che durava ininterrottamente dall’inizio di luglio, dimostra come l’andamento non dipenda solo dal prezzo all’ingrosso del barile, che per quanto in salita non giustifica certo un rincaro così consistente alla pompa, ma dalla volontà di sfruttare ogni situazione per fare lauti profitti, approfittando della scarsa concorrenza nel settore. Rispetto a settimana scorsa un pieno di benzina da 50 litri costa la bellezza di 61 centesimi in più, mentre per il gasolio, che sfonda nuovamente la soglia di 1,8 euro, si tratta di una bastonata da 3 euro e 21 cent».

L’UNC sottolinea inoltre che il gasolio torna a livelli maggiori di quelli precedenti la guerra, nonostante il taglio da 30,5 centesimi, con un balzo del 5%.


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