Radiotaxi 3570, dall’Antitrust multa di 140 mila euro (Foto Pixabay)

Dall’Antitrust arriva una sanzione di oltre 140 mila euro a Radiotaxi 3570, la principale società di gestione del radiotaxi a Roma per numero di tassisti aderenti, per inottemperanza a un provvedimento che l’Autorità aveva emanato in tema di concorrenza nel 2018. L’Antitrust, spiega una nota, aveva diffidato la cooperativa perché impedisce ai tassisti soci di destinare la quota della loro capacità produttiva inutilizzata a piattaforme di intermediazione concorrenti nella fornitura di servizi di raccolta e smistamento della domanda di taxi nel Comune di Roma.

L’Antitrust ha dunque accertato l’inottemperanza della cooperativa Radiotaxi 3570 al proprio provvedimento n. 27244/2018 e ha irrogato una sanzione di oltre 140 mila euro (nel dettaglio, 140.043,95 euro).

Come spiega una nota, l’Antitrust aveva diffidato la società a modificare le clausole statutarie e regolamentari sull’obbligo di non concorrenza a portata assoluta, che impedisce ai tassisti soci di destinare la quota della loro capacità produttiva inutilizzata a piattaforme di intermediazione concorrenti nella fornitura di servizi di raccolta e smistamento della domanda di taxi a Roma.

“Si tratta – spiega l’Antitrust – della seconda inottemperanza per Radiotaxi 3570 che non si è impegnata a riconoscere ai tassisti soci la possibilità di accettare, nei momenti in cui ci sia capacità produttiva eccedente, le chiamate provenienti da piattaforme terze, senza l’intermediazione obbligata della piattaforma proprietaria ItTaxi”.

In particolare, l’Autorità “non ha ritenuto idonea la misura grazie alla quale i tassisti di Radiotaxi 3570 avrebbero potuto liberare la capacità produttiva inutilizzata solo a favore delle piattaforme che avessero sottoscritto accordi di interoperabilità con la piattaforma ItTaxi. In questo modo si sarebbe attribuito alla stessa cooperativa la scelta delle piattaforme per le quali i tassisti avrebbero potuto operare, definendone anche le condizioni economiche. Dovrebbero invece essere i singoli tassisti a individuare direttamente le piattaforme di intermediazione cui rendere disponibile la propria capacità eccedente. Solo in questo modo possono essere garantite, infatti, adeguate condizioni di apertura del mercato dei servizi di intermediazione della domanda di taxi alla concorrenza di altre piattaforme”.

Considerata che l’inottemperanza si è prolungata, l’Antitrust ha imposto una penalità di mora per 214,40 euro al giorno (da calcolarsi fino al giorno dell’ottemperanza).

Le preoccupazioni dei Consumatori

La multa, ha commentato il Codacons, conferma “le troppe anomalie nel settore dei taxi a Roma”.

“La pratica sanzionata dall’Autorità ha ripercussioni dirette sul servizio di trasporto pubblico non di linea e, quindi, sugli utenti finali, pesantemente danneggiati dalla carenza di auto bianche a Roma – spiega il Codacons – È evidente che limitare la concorrenza e imporre vincoli operativi ai tassisti ha effetti negativi diretti sull’offerta di taxi, riduce il servizio e allunga i tempi di attesa per gli utenti, costringendoli alle code chilometriche fuori da stazioni e aeroporti in attesa di un’auto bianca disponibile”.

La notizia viene accolta positivamente dall’Unione Nazionale Consumatori, che però sottolinea i lunghi tempi della giustizia.

«Certo ci si domanda se, trattandosi di una seconda inottemperanza, l’importo della sanzione abbia sufficiente potere dissuasivo – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’associazione – Inoltre è evidente che le tempistiche per questi provvedimenti, considerato che ci sono sempre ricorsi al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato, sono troppo lunghe. Dal 2018 al 2024 sono passati ben 6 anni. Una giustizia troppo lenta finisce per perdere di efficacia e non garantisce ai consumatori la giusta tutela dei loro diritti».


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