Unc: i consigli per farsi risarcire la vacanza rovinata
Le vacanze di Pasqua si sono appena concluse e molti italiani, nonostante i colpi di coda della crisi e la paura per il rischio attentati hanno comunque deciso di trascorrere la pausa di primavera lontani da casa, programmando un piccolo viaggio in Italia o all’estero. Nel popolo dei vacanzieri, sembrano essere sempre in tanti quelli che non hanno potuto godere pienamente del relax desiderato a causa dei disservizi riscontrati nel viaggio o nella struttura ospitante.
L’Unione Nazionale Consumatori ha perciò messo a punto una piccola lista di consigli che possono tornare utili al rientro da quella che più che una vacanza è stato in realtà quasi un incubo. “Il termine ‘vacanza rovinata’ usato per identificare il danno corrispondente al disagio psico-fisico subito dal turista per non aver goduto pienamente delle proprie ferie”, spiega il Segretario generale di UNC, Massimiliano Dona “è ormai riconosciuto da anni come il diritto a ottenere un risarcimento nel caso in cui negligenze o ritardi non abbiano consentito di godere appieno delle proprie vacanze”.
Cosa fare dunque? Innanzitutto, precisa l’associazione, bisogna ricordare che si hanno 10 giorni lavorativi di tempo a partire dalla data di ritorno per presentare un reclamo con richiesta di rimborso che deve essere inoltrata, all’agenzia o al tour operator, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Bisogna poi conservare il catalogo e tutta la documentazione di viaggio per poter avere prove sufficienti della disomogeneità tra il prodotto acquistato e il servizio realmente avuto.
“Come ogni anno”, fa notare Dona, “dopo le vacanze pasquali ci troviamo a dover gestire le richieste di aiuto di moltissimi cittadini che hanno avuto le vacanze rovinate a causa di ritardi aerei, strutture alberghiere inadeguate e bagagli smarriti sono solo alcuni dei disagi più comuni denunciati dai consumatori”. Per ulteriori informazioni e chiarimenti, è possibile consultare il sito dell’associazione http://www.consumatori.it