E-cig, Tar boccia la maxitassa. Soddisfatte Associazioni di categoria
Il Tar del Lazio ha bloccato la normativa sulle sigarette elettroniche che prevede in particolare la maxitassa del 58,5% sul consumo di e-cig. “Questa prima valutazione espressa dal TAR del Lazio da’ finalmente ragione alle nostre istanze, riconoscendo di fatto l’assurdita’ dell’imposizione fiscale e del regime di autorizzazione per le sigarette elettroniche che dal 1° gennaio scorso aveva bloccato il mercato” ha commentato il presidente dell’Anafe Massimiliano Mancini. La FIESEL, invece, si chiede perché il Governo ha scelto di imporre un’imposta al consumo così gravosa sulle e-cig, cancellando di fatto il libero mercato e imponendo un prezzo fisso di vendita al pubblico, per altro nettamente superiore a quello praticato precedentemente?
Secondo la Federazione di Confesercenti, “la maxi-Imposta potrebbe avere un effetto negativo anche sull’erario. Il Governo, infatti, stima un gettito di 117 milioni di euro, derivante dall’imposta sulle Svapo, a parità di consumi. Se, come crediamo, i prezzi più che raddoppiati porteranno a una flessione dei due terzi dei consumi, il gettito dell’imposta si ridurrebbe a 56 milioni di euro. Inoltre, la contrazione del mercato porterebbe alla chiusura di circa 2.400 negozi su 3.700, con la perdita di circa 4.000 posti di lavoro sugli oltre 6.000 attuali. Oltre al grave effetto sociale, il mix di imprese chiuse e disoccupazione creata porterà l’Erario a bruciare altri 80 milioni di euro: 30 dall’Irpef da lavoro dipendente e 50 dalle tasse non pagate dalle imprese che hanno cessato l’attività. Il bilancio del Fisco, quindi, virerà in negativo: dai 117 milioni in più previsti, a 26 in meno”.