Gli stranieri sono più propensi a mettersi in proprio nella maggior parte dei Paesi avanzati. Per via delle difficoltà indotte dalla crisi, i migranti in Italia riorganizzano le proprie attività e di conseguenza modificano la gestione del proprio risparmio. E’ così che i dati che l’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti presenterà lunedì prossimo evidenziano che sono in crescita i conti correnti (+25% in un anno) dei nuovi cittadini imprenditori a fronte dell’apertura di nuove attività imprenditoriali. Se nel 2009 sul totale dei cittadini immigrati correntisti delle banche italiane, i clienti small business erano il 3,2%, nel 2010 sono  saliti al 4,2% (per un totale di 37.330).
Prima esperienza nel panorama italiano ed europeo, l’Osservatorio è un progetto pluriennale (con scadenza a giugno 2014), nato dalla collaborazione fra l’Associazione bancaria italiana (Abi) e il Ministero dell’Interno. L’Osservatorio intende fornire uno strumento di analisi e di monitoraggio costante e organico del fenomeno dell’inclusione finanziaria dei migranti nel nostro paese, fornendo ad operatori e istituzioni strumenti di conoscenza e di interazione che consentano di individuare e definire strategie integrate per il suo rafforzamento e ampliamento.
 “Quando l’integrazione passa anche dallo sportello” il titolo dell’evento che Abi e CeSPI – insieme al Ministero dell’Interno – dedicano al tema dell’inclusione finanziaria dei migranti. Tre le aree di indagine nel primo anno di attività dell’Osservatorio: il lato dell’offerta col coinvolgimento delle banche italiane e di BancoPosta; il lato della domanda con questionari rivolti ad un campione rappresentativo di migranti nelle città di Milano, Roma e Napoli; l’imprenditoria tramite l’analisi di tutte le imprese condotte da immigrati presenti in quattro territori campione (Milano, Bergamo, Brescia e Roma), e focus group dedicati all’imprenditoria femminile. In particolare, dal rapporto curato dal CeSPI emerge che l’imprenditoria dei nuovi cittadini costituisce un percorso particolare di inserimento sociale ed economico e che il fenomeno in Italia sia sempre più rilevante. Le catene migratorie agiscono infatti da catalizzatori per l’occupazione e l’integrazione sociale dei membri della propria comunità, agevolano il passaggio di informazioni e di conseguenza favoriscono l’imprenditorialità.
Interverranno in apertura del convegno Giovanni Sabatini, Direttore Generale Abi; Domenico Gammaldi, Direttore Supervisione sui mercati e sul sistema dei pagamenti Banca d’Italia; Angelo Malandrino, Prefetto, Direttore Politiche dell’immigrazione e Asilo Ministero dell’Interno; modera Laura La Posta, caporedattrice del Sole 24 Ore. Nella seconda parte, col coordinamento di Giancarlo Durante, Direttore Centrale – Direzione Sindacale e del lavoro Abi, gli interventi di Llesh Kola, Ambasciatore Repubblica di Albania in Italia; Hassan Abouyoub, Ambasciatore Regno del Marocco in Italia; Claudio Spinedi, Ministro Plenario, Direttore Centrale per la Cooperazione economica e finanziaria multilaterale Ministero degli Affari Esteri; Natale Forlani, Direttore Generale Immigrazione e Politiche d’Integrazione, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; Mario Morcone, Prefetto, Capo di Gabinetto, Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione. I principali risultati delle attività di ricerca del primo anno dell’Osservatorio Nazionale sull’inclusione Finanziaria dei migranti saranno presentati da Josè Luis Rhi-Sausi, Direttore dell’osservatorio e Direttore del CeSPI.


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