Attenzione all’applicazione di franchigie e penali nella sharing mobility: possono partire da un minimo di 150 euro e arrivare a un massimo di 1500 euro in caso di incidente con torto parziale o totale dell’utente del servizio. Car2Go prevede una franchigia di 500 euro (più 100 in caso di danni a terzi) con una possibile riduzione; Enjoy prevede penali di 500 euro; per Genova Car Sharing, Car Sharing Roma e Car Sharing Palermo le penali vanno da 150 a 1500 euro a seconda del danno. Lo evidenzia il Movimento Consumatori che nell’ambito del progetto Johnny ha realizzato un’analisi su venti piattaforme che operano nella sharing mobility.

L’indagine (qui l’infografica) ha esaminato 9 piattaforme che operano nel  “car sharing” o “car rental” (noleggio metropolitano) e 11 nel “car pooling” (utilizzo di una sola automobile da parte di un gruppo di persone che compiono abitualmente lo stesso tragitto). Spiega l’associazione: “E’ emerso innanzitutto che non tutte le esperienze analizzate possono essere definite come espressioni di “sharing economy”: si stanno, infatti, sviluppando soprattutto forme di business che nulla hanno a che vedere con finalità di condivisione o di consumo consapevole”. Dall’indagine, che distingue fra esperienze private e realtà fondate su una gestione pubblica, “è emerso che il car sharing di matrice pubblica fatica a reggere oggi la concorrenza dei privati – sottolinea il Movimento Consumatori – Tuttavia i vantaggi alla collettività dalla diffusione del car sharing privato ci sono in termini di beneficio ambientale e anche per il pagamento alle casse comunali da parte degli operatori privati di un contributo annuale”.

Attenzione particolare meritano le condizioni generali di contratto e l’applicazione di franchigie e penali all’utente responsabile di un sinistro. “Dalla lettura è emerso che in caso di incidente con responsabilità del conducente del veicolo a noleggio le conseguenze per lo stesso possono assumere una certa rilevanza economica (con dubbi di legittimità sull’applicazione di alcune clausole) – spiega il Movimento Consumatori – Posto che tutti i gestori chiedono all’utente in caso di sinistro di contattare il proprio call center e nella maggior parte dei casi di chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, nell’analisi delle condizioni di contratto ha attirato la nostra attenzione l’esistenza di una clausola – contenuta nel primo gestore a livello italiano (Car2go) che afferma che in caso di incidente il cliente non potrà riconoscere la propria responsabilità o rilasciare dichiarazioni di responsabilità. Qualora il cliente rilasci tali dichiarazioni si applicheranno esclusivamente a lui. Ci siamo chiesti come l’esistenza di questa clausola possa conciliarsi con la procedura CID e quali possano essere gli effetti della sua applicazione. Tale previsione sembra di dubbia liceità (anche se un monito a possibili frodatori) o quanto meno poco trasparente. A nostro avviso non può non determinare delle problematiche in caso di sinistri: conseguenze di un certo peso ai danni del cliente, ma anche un danno per il proprietario del mezzo danneggiato o di colui che abbia subito lesioni”.

“Si evidenzia inoltre – prosegue l’associazione – che nelle condizioni di contratto è previsto che, in caso di mancata restituzione del modulo CID a Car2go (ma senza dichiarazioni di responsabilità?) entro sette giorni, “l’assicurazione non potrà liquidare i danni dell’incidente e in tal caso car2go si riserva il diritto di addebitare al cliente tutti i danni derivanti dall’incidente a persone, oggetti e veicoli”. Tale clausola pone dubbi di liceità in particolare con riferimento a quanto previsto dall’art. 33 c. 2° lett. t), in quanto è volta a sancire a carico del consumatore limitazioni alla facoltà di opporre eccezioni, limitazioni all’adduzione di prove, inversioni o modificazioni dell’onere della prova”.

I costi di noleggio sono molto diversi. Per un’ora di viaggio si va da un minimo di 2,50 euro (Genova Car Sharing) a 17,52 euro (Palermo Car Sharing); con Car2Go si spendono 13,90 euro, con Enjoy 15 euro; i dati però vanno analizzati alla luce di tutte le varianti dei servizi offerti e dell’eventuale pagamento dell’iscrizione (non tutti la prevedono oppure ha prezzi molto diversi da servizio a servizio).

 

Notizia pubblicata il 25/07/2017 ore 17.23


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)