Tribunale di Latina contro Acqualatina: clausole vessatorie
Sentenza del Tribunale di Latina contro Acqualatina: il giudice ha dichiarato la vessatorietà di sei clausole del regolamento del servizio idrico integrato. Sono state accolte, in questo modo, le ragioni di Cittadinanzattiva a difesa dei consumatori.
Il Tribunale ha condannato Acqualatina per significativo squilibrio tra Gestore ed utente dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto negando all’utente la possibilità di somministrazioni plurime (Clausola 10); per incongruità della penale, di importo eccessivo, che viene posto a carico dell’utente che non comunichi il subentro nell’utenza, a prescindere dalle ragioni della mancata comunicazione (Clausola 14). Si è espresso inoltre contro l’azienda in quanto prevede, in caso di mancato pagamento di due fatture, la sospensione delle somministrazione e l’addebito al cliente delle spese di sospensione e di riattivazione, nonché di una penale, prescindendo anche in questo caso dai motivi del mancato pagamento, non necessariamente imputabili al cliente (Clausola 16). E perché prevede in favore del gestore una clausola risolutiva espressa, escludendo il diritto del consumatore di opporre l’eccezione di inadempimento, in contrasto con l’art.33 del codice del consumo (Clausola 17).
Commenta il segretario regionale Cittadinanzattiva Giuseppe Scaramuzza: “I cittadini-utenti avevano ragione e non subiranno più vessazioni. In questi anni abbiamo sempre denunciato queste cose e il giudice con grande senso di responsabilità ha deciso come addebiti impropri, penali incongrue e ingiuste”.