
Benzina e diesel, prezzi volano sopra i 2 euro al litro
Benzina e diesel, ancora rincari: prezzi sopra i 2 euro al litro
I prezzi di benzina e diesel aumentano ancora e superano i 2 euro al litro. Federconsumatori chiede misure straordinarie e l’azzeramento delle accise
Le immagini e le segnalazioni si rincorrono. Stamattina benzina a 2,17 euro al litro e diesel a 2,20 euro al litro. Oppure carburanti allineati sullo stesso prezzo: 2,42 euro al litro sia per il diesel che per la benzina. O ancora, 2,19 euro al litro per il diesel e 2,26 euro al litro per la benzina. I prezzi di benzina e diesel corrono senza freno e superano i 2 euro al litro, e di molto.
Benzina e diesel, prezzi ancora in rialzo
Staffetta Quotidiana segnala che i prezzi salgono ancora.
Le medie comunicate dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti, sono queste: benzina self service a 2,117 euro/litro (+75 millesimi), diesel a 2,067 euro/litro (+107). Benzina servito a 2,207 euro/litro (+61), diesel a 2,163 euro/litro (+96).
Gpl servito a 0,870 euro/litro (+5), metano servito a 2,146 euro/kg (+122), Gnl 2,120 euro/kg (-16).
Sulle autostrade i prezzi sono i seguenti: benzina self service 2,190 euro/litro (servito 2,378), gasolio self service 2,143 euro/litro (servito 2,333), Gpl 0,977 euro/litro, metano 2,421 euro/kg, Gnl 2,099 euro/kg.

Federconsumatori: costi insostenibili per le famiglie
I costi per le famiglie sono insostenibili ed è necessario azzerare le accise sui carburanti, ribadisce oggi Federconsumatori. Ormai benzina e diesel sono infatti abbondantemente sopra i 2 euro al litro mentre le accise pesano per 70 centesimi sul litro di benzina e per 62 centesimi sul gasolio. I rincari su benzina e diesel pesano anche in termini di rincari generalizzati sui prezzi di beni e servizi.
L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha aggiornato le stime relative agli aggravi che le famiglie dovranno fronteggiare nel 2022 e ha calcolato che i rincari complessivi ammonteranno a 2.355 euro.
«Di questi, ben 478 sono imputabili ai soli carburanti, visti gli aumenti già registrati da gennaio ad oggi».
«Si tratta – dice Federconsumatori – di una situazione allarmante, che il Governo è chiamato ad affrontare con urgenza disponendo l’azzeramento totale delle accise e una forma di sgravio ulteriore, ad esempio sotto forma di credito di imposta, per i mesi di marzo e aprile, per le aziende di autotrasporto. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che oltre l’86% dei beni nel nostro Paese sono trasportati su gomma, per questo è fondamentale intervenire per scongiurare il blocco delle attività di fornitura di beni nei punti vendita, che comporterebbe difficoltà nel reperimento dei prodotti, corsa all’accaparramento e possibili fenomeni speculativi».
Azzeramento delle accise
Le accise sono poi aggravate dall’Iva.
«Ecco perché, al fianco di una necessaria riforma e revisione complessiva di accise e oneri che appesantiscono i costi di bollette e carburanti, è necessario avviare in questa fase misure straordinarie, agendo immediatamente per decreto», afferma Michele Carrus, presidente di Federconsumatori.
Azzerando le accise, che ammontano a circa 0,72 euro al litro per la benzina e 0,62 euro per il gasolio, prosegue Federconsumatori, «la benzina oggi costerebbe 1,39 euro al litro e il gasolio 1,55 euro al litro, con un risparmio, in termini annui, di circa 874 euro. Un risparmio ulteriore, pari a 228 euro annui, si avrebbe applicando ai carburanti l’IVA agevolata al 10% e non, come avviene oggi, al 22%».
Assoutenti: a rischio il trasporto pubblico locale
C’è anche un altro rischio, dice Assoutenti, ed è il blocco del trasporto pubblico locale perché le aziende più piccole rischiano di non poter sostenere i costi dei carburanti. I nuovi rialzi di benzina e gasolio, dice Assoutenti, rischiano di mettere in ginocchio il trasporto pubblico locale, con le aziende più piccole che potrebbero essere costrette a ridurre o interrompere le corse di bus e pullman, determinando una paralisi del paese.
«I costi per i carburanti in capo alle imprese che operano nel settore del trasporto pubblico stanno diventando sempre più insostenibili e rischiano di avere ripercussioni sui servizi resi all’utenza – dice il presidente Furio Truzzi – Di questo passo le aziende più piccole la cui flotta è alimentata a benzina o gasolio potrebbero non riuscire a coprire le spese di rifornimento, col rischio concreto di tagli alle corse o forti incrementi del costo di biglietti e abbonamenti a danno dell’utenza».