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Pane e pasta, prezzi record con caro bollette. E nuovi rincari con la guerra

Pane e pasta, prezzi record. Con la guerra in Ucraina nuovi rincari

Pane e pasta segnano già prezzi record per il caro bollette. Si arriva facilmente a 6 euro al chilo per il pane, a 2 euro al chilo per la pasta. Segnalati record di quasi 10 euro/kg per il pane e di quasi 5 euro/kg per la pasta. L’analisi di Assoutenti: con la guerra in Ucraina possibili rincari dal 15% al 30% per pasta, dolci, pane e biscotti. Episodi di accaparramento nei supermercati, Coldiretti: rischio sprechi

È record dei prezzi di pane e pasta e per il futuro già si stagliano nuovi rincari. Nelle città più care, il prezzo del pane ormai supera i 5 euro al chilo e arriva anche a 9 euro, quasi 10 euro al chilo nelle quotazioni massime (a Forlì e Ferrara). Per la pasta si va quasi a 2 euro in media al chilo, con punte massime di quasi 5 euro/kg.

Quello che a oggi pesa è soprattutto il caro bollette e l’aumento dei costi dell’energia, ma con la guerra in Ucraina si stimano nuovi record dei prezzi di pane e pasta con rincari che potrebbero variare dal 15% al 30%. Sono le stime di Assoutenti che denuncia il peso del caro bollette sui prezzi record di pane e pasta.

«Il caro-bollette fa impennare i prezzi di prodotti di largo consumo come pane e pasta, beni che nei prossimi giorni potrebbero risentire del conflitto scoppiato in Ucraina e dei forti incrementi nelle quotazioni delle materie prime», dice Assoutenti, che ha messo a confronto i listini di pane e pasta nelle principali città italiane, per capire come i rincari di luce e gas scattati lo scorso gennaio abbiano influito sui prezzi al dettaglio.

 

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Assoutenti pane le città più care, marzo 2022

 

Il prezzo del pane, dove i rincari sono da record

«Ferrara è la città dove il prezzo del pane raggiunge il livello più elevato – spiega Assoutenti – In base alle ultime rilevazioni del Mise, qui un chilo di pane fresco realizzato con farina di grano costa fino a 9,8 euro (quotazione massima), mentre il prezzo medio si attesta a 5,31 euro al kg. Al secondo posto si piazza Forlì, dove il prezzo massimo del pane fresco è di 9 euro al kg (4,37 euro il prezzo medio). Carissima anche Venezia, dove un chilo di pane fresco è venduto in media a 5,52 euro (8,5 euro la quotazione massima)».

In molte città il prezzo massimo del pane è di 6 euro/kg o anche più. È il caso di Milano, Bari, Ancona, Macerata, Bologna, Bolzano, Modena, Reggio Emilia, Trento e Udine.

Le province più economiche, dice l’indagine di Assoutenti, sono a oggi Napoli (2 euro al kg il prezzo massimo), Cosenza (2,5 euro), Benevento (2,65 euro).

 

grafico assoutenti
Assoutenti pasta le città più care, marzo 2022

 

Pasta e prezzi record

«Sul fronte della pasta di semola di grano duro Cagliari è la città più cara d’Italia, con i prezzi massimi che raggiungono il record di 4,7 euro al kg (1,95 euro il prezzo medio), seguita da Sassari 3,35 euro (1,80 euro/kg il prezzo medio). Il prezzo massimo della pasta supera i 3 euro al kg in altre 7 città: Bergamo, Brescia, Genova, Grosseto, Macerata, Perugia, Pescara».

I listini più bassi si registrano a Messina, dove il prezzo massimo è di 1,86 euro (1,21 il prezzo medio), 2,07 euro è il prezzo massimo a Siracusa.

Assoutenti: dalla guerra in Ucraina ulteriori rincari

I prezzi record di pane e pasta sono frutto di una rincorsa iniziata già nella fase di rimbalzo dell’economia post covid e dell’aumento dei prezzi dell’energia. La guerra in Ucraina peggiorerà la situazione per le ripercussioni sui mercati finanziari, sui prezzi della materie prime e dei rifornimenti energetici.

«Sui listini di prodotti come pane e pasta pende oggi la spada di Damocle della guerra in Ucraina che ha fatto impennare le quotazioni internazionali non solo del grano, ma anche del gas e del petrolio, voci che incidono sui costi di produzione e, quindi, sui prezzi finali al pubblico – dice il presidente Furio Truzzi – Per tale motivo esiste il rischio di concreto di nuovi rialzi dei prezzi compresi tra il +15% e il +30% per una moltitudine di prodotti di largo consumo, dalla pasta ai dolci, passando per pane, crackers e biscotti».

Assoutenti assieme ad altre associazioni dei consumatori ha indetto per domani 15 marzo uno sciopero dei consumi di luce e gas «teso a boicottare il gas russo importato in Italia, invitando le famiglie a ridurre il più possibile l’utilizzo di energia». L’invito è a spegnere il riscaldamento o limitarlo a 15 gradi, a lavarsi con acqua fredda, mangiare cibo senza uso di gas, non usare o limitare fortemente l’uso degli elettrodomestici, ridurre l’uso di cellulare, computer e televisore alle sole emergenze (comunicazioni essenziali, radio e telegiornali).

 

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Accaparramento nei supermercati, Coldiretti: allarme sprechi

Nel frattempo pare partita, almeno secondo diverse notizie di cronaca, una sorta di corsa all’accaparramento di beni essenziali come appunto la pasta, con scaffali vuoti o quasi per la pasta e per prodotti quali farina, passata di pomodoro e olio di semi di girasole – il girasole viene dall’Ucraina e le scorte sono limitate, come denunciato da Assitol già all’inizio di marzo.

«Gli assalti ai supermercati con l’accumulo di scorte rischiano di provocare solo inutili sprechi di prodotti alimentari dopo le rassicurazioni delle principali catene di distribuzione», ha detto la Coldiretti di fronte ai casi di accaparramento di prodotti alimentari che si sono verificati in alcune città.

«La psicosi degli acquisti – sottolinea a Coldiretti – è pericolosa per se stessi e per gli altri in un Paese come l’Italia dove in media nella spazzatura finiscono quasi 31 chili all’anno di prodotti alimentari, per persona per una valore complessivo di quasi 7,4 miliardi euro, secondo l’analisi Coldiretti su dati Waste Watcher International. Il rischio è anche quello di alimentare speculazioni sul cibo con aumenti di prezzi che rischiano di pagare soprattutto i 5,6 milioni di italiani che si trovano in condizioni di povertà assoluta e che hanno difficoltà anche a fare la spesa».


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Sabrina Bergamini
Sabrina Bergamini
Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.

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