La truffa dell’automobile usata e spedita dall’estero; la trappola degli smartphone di ultima generazione; il trucco degli appartamenti in affitto: sono questi, nell’ordine, i principali “annunci-trappola” su Internet secondo il Centro Europeo Consumatori (CEC) di Bolzano che ha stilato una classifica sulla base delle richieste e delle segnalazioni raccolte.Sul gradino più alto del podio troviamo la truffa-auto: chi spulcia i più conosciuti portali di vendita auto alla ricerca di un’auto usata, molto spesso si imbatte in offerte particolarmente vantaggiose che poi si rivelano essere delle truffe – spiega il CEC – I consumatori raccontano di venditori che affermano di essersi trasferiti da poco in Inghilterra e visto che l’auto non è adatta alla guida a sinistra, la vogliono vendere al più presto, offrendola ad un prezzo particolarmente vantaggioso. La storia ovviamente è inventata ma nonostante ciò viene (troppo) spesso creduta: i consumatori pagano poi l’anticipo utilizzando un servizio di trasferimento di denaro”. Anche quando arriva l’offerta di servirsi di una ditta di trasporti speciale per far arrivare l’auto, la ditta si rivela “inventata ad hoc”. Chi esegue un primo pagamento viene invitato a farne di nuovi, magari per le spese doganali o per l’Iva, ma l’automobile non viene mai spedita.
“Medaglia d’argento” alla trappola degli smartphone. In questo caso, “da anni i consumatori riferiscono di aver reperito in internet annunci aventi ad oggetto la vendita, a prezzi assolutamente vantaggiosi, dei modelli più o meno recenti di iPhone – spiega il CEC – Chi risponde all’annuncio riceverà un’offerta per acquistare addirittura più esemplari, ovviamente a prezzi ancora più convenienti. Anche in questo caso il venditore racconta di vivere in Inghilterra. E anche in questo caso, dopo il pagamento dell’anticipo, si viene invitati a effettuare ulteriori pagamenti, per esempio per dei presunti dazi doganali, l’IVA, le spese di spedizione e via dicendo. Anche in questo caso, come metodo di pagamento, viene utilizzato un sistema di trasferimento di denaro contante”.
Al terzo posto c’è il trucco degli appartamenti in affitto. Spiega il CEC: “Più consumatori ci hanno raccontato la stessa storia: mentre cercavano una casa a Bolzano, Innsbruck o Vienna, il proprietario dell’appartamento comunica di trovarsi all’estero e pertanto è impossibilitato a mostrare l’appartamento di persona”. Gli interessati possono pagare la caparra con il servizio di trasferimento di denaro contante, i presunti proprietari inviano una copia del loro presunto passaporto, ma il risultato è che l’appartamento non esiste e recuperare i soldi diventa impossibile.
“Una sana diffidenza è d’obbligo quando in internet troviamo delle offerte particolarmente  ‘vantaggiose’ – conclude il CEC –. Nessuno regala niente, nemmeno in internet”.


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