Possibilità di risparmiare. Di mettere a frutto un “tesoretto” nascosto negli armadi, o in cantina, stimato in circa mille euro a famiglia. Sperimentazione di un nuovo hobby a costi contenuti. E naturalmente difesa dell’ambiente, a partire dalla possibilità di dare nuova vita a prodotti usati. Queste le dinamiche principali che animano l’economia degli acquisti di seconda mano. Un settore in crescita grazie all’online, che muove più dell’1% del Pil. Come orientarsi negli acquisti online?

A cosa prestare attenzione quando si legge online l’annuncio della vendita di un’auto usata? Come pagare? E cosa guardare bene per evitare di cadere in qualche truffa quando si prenota una casa vacanza? A tutto questo cerca di rispondere la guida “Compravendita online dell’usato”, realizzata dall’Unione Nazionale Consumatori in collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni e con Subito.it, piattaforma digitale per la vendita online.

“Stiamo parlando un mercato molto significativo – spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale ConsumatoriSecondo alcune stime, più dell’1% del Pil è mosso dalla second hand economy, l’economia degli acquisti di seconda mano. Non tutta questa quota si sviluppa online, ma la maggior parte sì. Tra i vantaggi il primo e più appariscente per i consumatori è quello di risparmiare. Comprare un prodotto usato implica uno sforzo economico meno impegnativo rispetto a un prodotto nuovo. Ma non c’è solo questo. È anche la possibilità di dare una nuova vita ai prodotti che intendiamo vendere, o fare spazio nel guardaroba o in cantina a prodotti nuovi. Dato interessante: ognuno di noi avrebbe circa 1000 euro di prodotti da rimettere in circolo. Sono tutti quei prodotti che non usiamo più, che teniamo da parte, e invece meritano una seconda vita. Anche perché monetizzare 1000 euro fa comodo”.

La possibilità di gestire tutto online, di collegarsi alla rete e trovare migliaia di annunci, certamente rappresenta una marcia in più per l’intero settore. “È un fenomeno che sta crescendo anche grazie al moltiplicatore rappresentato dal digitale – spiega Dona – Se una volta incontrare un possibile acquirente per la mia vecchia auto era più complicato, oggi le piattaforme online semplificano queste dinamiche, sono grandi vetrine, e rassicurano i consumatori”.

Oltre al risparmio, quanto pesa l’idea di dare nuova vita ai prodotti? I consumatori sono complessivamente immersi in oggetti usati poco. “C’è un tema di attenzione ambientale, perché il riuso è uno dei primi modi per evitare di destinare alla spazzatura i prodotti. E poi c’è il fenomeno del vintage – spiega Dona – Aggiungo un ultimo elemento, non secondario. Comprare prodotti di seconda mano ci consente di fare degli esperimenti, ad esempio nel campo del tempo libero. Prima di scoprire se mi piacerà giocare a tennis e comprare tutta l’attrezzatura, che ha un grosso costo, posso comprarla usata, fare una prova, vedere se la cose è di mio gusto ed evitare un grosso esborso, come può accadere per un nuovo hobby o un nuovo sport”. L’economia di seconda mano è qualcosa cui guardare anche in un settore ampio quale quello dei prodotti per bambini. “Si spende molto per i neonati, per la maggior parte si comprano prodotti destinati a una vita breve – aggiunge Dona – Destinare al rifiuto prodotti usati pochi mesi è un peccato”. Mettere invece passeggini e culle in circolo e in rete “può essere una straordinaria opportunità per una nuova mamma e un nuovo papà”.

Ma quali sono i settori che più trainano il mercato dell’usato online? Al primo posto ci sono auto e moto, seguite da oggetti per la casa – per il divano c’è sempre la possibilità di una seconda vita – e da elettronica e prodotti tecnologici, da sport e hobby, dalla casa per le vacanze. Non è forse un caso che la guida sia stata presentata proprio all’inizio della stagione estiva: meglio essere attrezzati per evitare di incappare in qualche truffa quando si conclude l’affare online.

Da qui dunque le strategia di autodifesa proposta ai consumatori, illustrata dalla guida e da un vademecum in dieci punti per fare acquisti sicuri. Fra i fattori cui prestare attenzione, di sicuro c’è quello del prezzo: attenzione a prezzi troppo vantaggiosi, a occasioni troppo ghiotte, a oggetti che costano davvero troppo poco. Attenzione poi alle informazioni che accompagnano l’annuncio, specialmente se sono troppo poche o se l’annuncio dà informazioni scarse. Altro elemento da guardare è la foto che accompagna l’annuncio, specialmente se sembra troppo bella per essere vera: meglio fare un semplice controllo cercandola in rete e controllando che non sia stata copiata da altri siti. Attenzione poi al metodo di pagamento: i mezzi di pagamento tracciabili sono i più sicuri anche per le piccole somme, perché le carte ricaricabili non permettono alla Polizia Postale di risalire al colpevole di eventuali raggiri. Altri due consigli fanno riferimento al rapporto con la piattaforma di vendita: dubitare sempre di chi chiede di essere contattato al di fuori della piattaforma di annunci e di chi ha troppa fretta di chiudere un affare; ricordare che la maggior parte delle piattaforme di compravendita dell’usato non gestisce, né garantisce, le transazioni.

@sabrybergamini

Notizia pubblicata il 19.06.2018 ore 14.45


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