Salgono a quasi 600mila le imprese italiane condotte da under 35 con un saldo positivo record di 50mila rispetto all’inizio dell’anno, tra nuove iscrizioni e chiusure, con l’Italia che si colloca così ai vertici dell’Unione Europea in termini di numero di giovani imprenditori. E’ quanto è emerso dal primo studio su “Bamboccioni a chi? i giovani italiani che fanno l’impresa”, elaborato dai giovani della Coldiretti in occasione dell’apertura dell’open space dell’innovazione giovanile. Uno spazio dedicato alle esperienze imprenditoriali più innovative del 2016 dei giovani finalisti al concorso ”Oscar Green”.

“Nel 2016 si registra”, sottolinea la Coldiretti  “un saldo positivo con la nascita di circa 90mila nuove imprese giovani, a fronte delle quasi 40mila che, nello stesso periodo, hanno chiuso i battenti, sulla base dei dati Movimprese relativi ai primi nove mesi”. Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio, in Italia il maggior numero di nuove imprese giovanili è nato nel mezzogiorno (34.334), seguito dal nord ovest (21.611), dal centro (18.064) e dal nord est (13.937).

“La presenza dei giovani”, sottolinea la Coldiretti “si concentra nelle piccole medie imprese (PMI) che peraltro rappresentano il 99,9% del totale delle imprese in Italia e il 99,8% del totale delle imprese nell’Unione Europea. In Italia i giovani i sotto i 40 anni ne guidano 1.155.000. Secondo l’indagine, in base alle nuove aperture che si sono verificate nei primi nove mesi del 2016, nella top five dei settori preferiti dai giovani imprenditori salgono il commercio al dettaglio (10.999), l’agricoltura e l’allevamento (7.569), le costruzioni specializzate (7.094), l’attività di ristorazione (4.717) e i servizi alla persona (2.882).

 “L’agricoltura torna finalmente ad essere un settore strategico nelle politiche del Paese a sostegno della ripresa economica ed occupazionale” ha commentato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea”.

Il primo caviale vegano ricavato da un prezioso frutto il “finger lime”, che contiene piccole perle trasparenti dal sapore forte, aspro e piccante che ricordano il limone; uno scarto aziendale trasformato in biocosmetica antispreco a base di prodotti dell’orto; il primo tessuto fresco, nuovo e sostenibile realizzato dalle arance. Sono queste alcune delle innovazioni green che dimostrano lo spirito imprenditoriale dei giovani agricoltori, presentate al concorso “Oscar Green” 2016, il premio per la creatività d’impresa dei Giovani della Coldiretti.

 “Tra le tante novità di quest’anno “, spiega la Coldiretti “c’è la nuova esperienza imprenditoriale di Andrea Passanisi, che nella sua splendida Sicilia ha inventato il primo caviale vegano interamente ricavato da un frutto simile al cetriolo e che sta già spopolando tra chi ama il gusto fresco, esotico e forte e sperimenta nuovi abbinamenti da proporre nei migliori ristoranti del Bel Paese. All’origine della brillante idea di Roberto ed Elvira di produrre biocosmetici antispreco in Toscana invece c’è un progetto che è stato realizzato insieme all’università di Caserta, alla quale quasi per gioco sono stati consegnati gli scarti del loro orto. Gli studiosi seguendo le tabelle ufficiali della farmacopea ne hanno ricavato preziose creme per il corpo, maschere per il viso e saponi, tutti prodotti non citotossici e rigorosamente biologici. Creare un tessuto, fresco, nuovo e bizzarro ma anche sostenibile realizzato dagli scarti di arance invece è la brillante idea da Oscar di Adriana Santonocito. Tutto nasce dalla sua tesi di laurea che pian piano diventa un progetto di ricerca, e quindi una start up, e che oggi è un business e una scommessa di futuro. Il progetto è sviluppato insieme al Politecnico di Milano, che realizza il brevetto che permette di produrre l’Orange fiber, cellulosa estratta dagli scarti di arance in grado di diventare un vero e proprio tessuto agli agrumi”.


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