Le situazioni più difficili si stanno verificando in Sardegna, Campania, Calabria, Puglia, Toscana e Lazio. Senza contare i roghi che hanno avvolto ieri la Sicilia. Ogni estate si ripresenta la piaga degli incendi boschivi, che il Corpo Forestale dello Stato denuncia in aumento: dal primo gennaio al 31 luglio sono oltre 4.700 gli incendi boschivi che hanno interessato la Penisola. Sono stati 24.000 gli ettari di superficie percorsa dal fuoco, suddivisi in circa 14000 di superficie boscata e circa 10000 ettari di superficie non boscata.
Sono i dati più recenti rilevati dal Corpo forestale dello Stato nell’attività di prevenzione e contrasto agli incendi boschivi. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, i roghi sono aumentati addirittura del 93%. A questo si associa un aumento della superficie percorsa dal fuoco, pari a circa il 63% in più rispetto allo scorso anno, con un aumento elevatissimo per la superficie boscata, sulla quale i roghi aumentano di oltre il 110%.
Spiega la Forestale che nel primo trimestre dell’anno, a causa delle particolari condizioni climatiche e di fattori sfavorevoli che hanno interessato molte Regioni a seguito delle forti nevicate, si sono verificati un numero di incendi superiore alla media del periodo, soprattutto nelle regioni del Centro – Nord, mentre nel corso dell’estate le maggiori criticità si stanno riscontrando nelle regioni Sardegna, Campania, Calabria, Puglia, Toscana e Lazio.
Naturalmente, per la maggioranza sono incendi dolosi. “Ancora una volta si evidenzia l’elevata incidenza di cause dolose, all’origine degli incendi boschivi. Per questo il Corpo forestale dello Stato – annuncia una nota – ha intensificato i propri presidi in quei territori considerati più a “rischio”, grazie al personale del Nucleo Investigativo Antincendio Boschivo (NIAB), che, dall’inizio dell’anno ha denunciato a piede libero per il reato di incendio boschivo 276 persone e ne ha tratte in arresto 7 in flagranza di reato”.


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