Il bullismo continua a fare le sue vittime. Le storie sono tante: c’è il ragazzo di Bologna che per 2 lunghi anni ha sopportato schiaffi e insulti dai compagni, la “negra” di Grosseto che le “busca” dai suoi compagni e i casi di suicidi dietro i quali si nasconde l’ipotesi del bullismo come movente. E poi c’è il cyberbullismo, con il web che amplifica la violenza. Secondo Telefono Azzurro in Italia 1 adolescente su 5 è vittima di un bullo, a scuola come sui social network. L’associazione ha dedicato il mese di Aprile alla sensibilizzazione su questo tema e sarà presente sabato 20 e domenica 21 aprile nelle piazze italiane con la campagna “Ci vuole un fiore” per distribuire i Fiori di Telefono Azzurro. 
“Si parla tanto oggi di bullismo e cyberbullismo. Conoscere il fenomeno è importante, ma non basta – commenta il professor Ernesto Caffo, Presidente di SOS Il Telefono Azzurro ONLUS “Innanzitutto bisogna comprendere appieno le conseguenze relazionali ed emotive sulle vittime, spesso nascoste dietro un silenzio. Ma é essenziale intervenire tempestivamente anche sui ‘bulli’, che apparentemente sono forti, ma possono nascondere grandi fragilità. Per combattere il bullismo é indispensabile creare una rete, capace di cogliere le prime difficoltà e offrire risposte alle singole situazioni: per questo Telefono Azzurro collabora con genitori, insegnanti – promuovendo il dialogo scuola famiglia – e con il mondo della pediatria, che ha un osservatorio privilegiato sull’infanzia”.
Con la campagna “Ci vuole un Fiore”, l’associazione sarà presente in 2.300 piazze italiane per parlare di bullismo, delle iniziative che Telefono Azzurro promuove quotidianamente, anche all’interno delle scuole e fornire consigli utili per ragazzi, genitori e insegnanti. A fronte di una donazione, sarà possibile contribuire così al sostegno della linea d’Ascolto 1.96.96 (linea gratuita per bambini, adolescenti e adulti) e della chat sul sito www.azzurro.it. L’aiuto e il sostegno verranno ricambiati con un fiore.
Secondo una ricerca svolta da Telefono Azzurro su 5042 studenti di diverse scuole italiane, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, il 65% dei ragazzi considera bullismo “essere offensivi con qualcuno (dire cose offensive, prendere in giro, esercitare violenza fisica o verbale)”, seguito con percentuali simili (64,54%) da “costringere altri a fare ciò che si vuole con l’uso della violenza”. Il bullismo ha trovato in Internet e nei social network un terreno molto fertile per affondare le sue radici e crescere in maniera incontrollata e invisibile. Il bullismo è sempre più spesso “cyber”: il 57% dei ragazzi intervistati parla infatti di bullismo in riferimento all’uso di telefono/e-mail/chat/social network/SMS per minacciare o intimidire qualcuno.
 Trova le piazze della campagna “Ci vuole un fiore”
 


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