Totem e stand negli aeroporti che promuovono esplicitamente “prove gratuite” delle sigarette elettroniche: è facile trovarli, in barba alle norme che vietano le comunicazioni commerciali che hanno come scopo la pubblicità di questo genere di prodotti.

È quanto rilevato dall’Unione Nazionale Consumatori che si appresta a denunciare Philip Morris per la pubblicità di IQOS, le sigarette elettroniche prodotte dalla multinazionale del tabacco. Con settanta euro si acquista il kit, contenente una “penna” in cui viene inserita una piccola sigaretta di tre centimetri, che alle due estremità ha un filtro e il tabacco. Il pacchetto con venti ricariche costa cinque euro: ovvero la spesa necessaria per comperarne uno di sigarette tradizionali.

Secondo i produttori, però, sarebbero diversi i vantaggi per la salute, ben sintetizzati dallo slogan “heat, not burn” (riscalda, ma non brucia). Rispetto alle sigarette elettroniche, con questo dispositivo l’inalazione dura poco più di cinque minuti, dopo i quali la penna va ricaricata e concede al fumatore il piacere del profumo del tabacco ed elimina il contatto con la plastica: inevitabile per chi aveva optato per le e-cig.

Non pensavamo di dover tornare ad occuparci della pubblicità del fumo, dopo la stretta a suon di campagne salutistiche degli ultimi anni, ma a quanto pare è necessaria una nuova sensibilità nell’affrontare la commercializzazione dei nuovi prodotti cosiddetti a ‘rischio ridotto’, come sigarette elettroniche ad altri apparecchi, che stanno prendendo piede”. È quanto dichiara Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

I cartelloni presenti negli aeroporti devono rientrare in questo divieto e, a maggior ragione, dobbiamo censurare quelle postazioni (stand aperti e accessibili tanto a fumatori che non fumatori, adulti e minori). Per questo oltre ad aver segnalato la situazione all’Agenzia delle dogane e ai Monopoli di Stato, abbiamo denunciato la pratica all’Autorità Antitrust al fine di accertare la legittimità di queste politiche”.

L’Autorità si è già dimostrata sensibile al tema aprendo, proprio in questi giorni, un provvedimento contro IQOS per pubblicità occulta su un articolo, comparso sulla rivista “Auto” del mese di febbraio 2018.

L’articolo, inserito all’interno di uno speciale che si occupa di auto usate, riporta gli esiti di studi e sondaggi compiuti da un’autorevole rivista inglese del settore automobilistico, secondo i quali i danni causati dal fumo non si limitano soltanto alla salute del conducente e dei suoi passeggeri, ma si estendono anche alle autovetture che perdono sostanzialmente di valore.

Tuttavia, prosegue UNC, andando avanti con la lettura dell’articolo, salta subito all’occhio vi è un’altra tematica importante, del tutto lontana dall’oggetto trattato all’inizio e comunque del tutto fuori contesto rispetto al settore automobilistico nel quale il mensile è specializzato. Nel dettaglio, l’articolo si sofferma a disquisire sulle alternative al fumo delle sigarette tradizionali e, in particolare, sulle “ormai conosciute sigarette elettroniche che vaporizzano liquidi e i prodotti del tabacco senza combustione.

“Il mercato della sigaretta elettronica e dei prodotti innovativi come IQOS è relativamente nuovo ed è importante fissare delle regole fin da subito”, conclude Dona, “per questo ci auguriamo che l’Autorità si pronunci tempestivamente in modo da arginare il dilagarsi di questo tipo di pubblicità che ci sembra, perlomeno, aggressiva”.


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