L’anno scolastico 2015/2016 si chiude all’insegna del digitale. Coding e safety: sono questi gli attributi con i quali declinare il “Diario digitale” della scuola 2.0. Si è tenuto ieri a Roma l’evento conclusivo di due progetti paralleli, coordinati dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca che hanno viaggiato, da ottobre a giugno, verso la stessa direzione, ovvero rendere i Millenials un po’ più consapevoli delle enormi potenzialità degli strumenti con cui hanno più dimestichezza: computer, tablet, smarphone e naturalmente la sconfina risorsa di Internet che ha rivoluzionato il modo di interagire dei ragazzi. Sono “always on” (il 90% non riuscirebbe a stare un giorno senza connessione), multitasking (75%) e usano Whatsapp 24 ore su 24 come mezzo per comunicare (fonte: Skuola.net). Data la pervasività dei mezzi e del forte appeal che hanno sui ragazzi si è cercato di dar loro delle conoscenze di base che possano aiutarli da un lato a capire cosa c’è “dietro le quinte” delle nuove tecnologie informatiche e dall’altro di fornire degli strumenti semplici attraverso cui proteggersi da eventuali pericoli.
“Programma il futuro”, il progetto lanciato a settembre 2014 dal Miur e dal Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (Cini), ha portato trai banchi di scuola i primi rudimenti della cultura informatica. Oltre 1 milione di studenti sono stati coinvolti nell’attività di “coding” (il 235% in più rispetto all’anno precedente), esercitandosi nel pensiero computazionale. Un totale di 8.654.100 ore, durante le quali gli studenti hanno avuto la possibilità di cimentarsi con forme di espressione originali e stimolanti attraverso le quali esprimere sé stessi e il loro modo di vedere le cose. I 34 lavori migliori presentati al concorso “Codi-Amo” sono stati premiati con le risorse messe a disposizione dai numerosi partener privati dell’iniziativa. “Un’interazione tra pubblico e privato che ha dimostrato di essere particolarmente fruttuosa e per nulla antitetica”, ha sottolineato il sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi.
Con “Generazioni Connesse”, declinazione del SIC- Safer Internet Centre (progetto cofinanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal Miur in partenariato con Polizia Postale e delle Comunicazioni, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Università degli Studi di Firenze, Università “La Sapienza”, Save the Children, Telefono Azzurro, Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino e Skuola.net), migliaia di ragazzi hanno potuto riflettere sull’uso consapevole dei nuovi media. Grazie proprio alla visibilità data dai social network, le attività svolte dal SIC hanno avuto 8milioni di visitatori, 950.000 visualizzazioni video che hanno raggiunto 4 milioni di persone. I sette personaggi della campagna “Super errori” hanno accompagnato i ragazzi ne loro percorso di formazione e riflessione sui principali rischi della rete. L’attività è stata supportata da altre iniziative come la campagna “Una vita da Social” della Polizia Postale, che ha raggiunto in 40 tappe centinaia di ragazzi per momenti di confronto e formazione, e lo spettacolo teatrale “Condividi?” della compagnia Ilteatroinmovimento.
“Con il Piano Nazionale Scuola Digitale abbiamo avviato un cambiamento culturale importante nella nostra scuola”, ha dichiarato il Ministro Stefania Giannini in una nota, “Il digitale è uno strumento per rinnovare profondamente la didattica e renderla più attrattiva per i ragazzi, usando metodi e linguaggi vicini alle loro sensibilità”. “Prima d’ora non era mai stato portato il pensiero computazionale nelle aule. Il successo dell’iniziativa ci spinge ad andare avanti e prevedere un coinvolgimento maggiore di docenti e studenti”. Per quanto riguarda i risultati di “Generazioni Connesse”, il Ministro sottolinea come “migliaia di genitori e ragazzi sono stati raggiunti per aiutarli a comprendere meglio i rischi che si corrono in Rete e guidarli all’uso consapevole delle nuove tecnologie”.


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