Internet: un mare sconfinato di informazioni immediatamente e facilmente accessibili a chiunque e in qualsiasi momento. Uno strumento di cui ormai non si può fare più a meno. Sulla rete si cerca di tutto, comprese le “dritte” sulla salute. È capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di consultare Google o un motore di ricerca suo parente per cercare di dare un nome a qualche piccolo o grande sintomo. Secondo i dati rilevati da Eurispes, il 47,7% degli italiani usa la Rete per cercare informazioni sui propri disturbi di salute. Sono i giovanissimi dai 18 ai 24 anni ad affidarsi al “Dottor Google” con maggiore assiduità alla ricerca di consigli ed informazioni mediche (64,4%).

internet_saluteInternet si usa soprattutto per capire a che cosa siano dovuti i sintomi/disturbi che si avvertono (91,5%). Molto alta risulta anche la percentuale di chi si informa online su buone pratiche/abitudini utili alla salute (79,9%). La metà (50,7%) usa la Rete per capire quali esami fare, quasi la metà (47,4%) per capire quali farmaci assumere per il proprio disturbo.

Il vero problema di questa abitudine non è tanto la ricerca di informazioni (che può servire a soddisfare una curiosità) ma la fiducia quasi indiscussa che si attribuisce alle notizie trovate al punto che in molti arrivano all’autodiagnosi e alla ricerca autonoma della cura. La conseguenza più immediata è quella di incappare in notizie non completamente affidabili, vere e proprie “bufale” da cui occorre imparare a difendersi.

Per questo motivo, l’Istituto Superiore di Sanità sta predisponendo un portale che con un linguaggio semplice, comprensibile anche a chi non abbia un livello d’istruzione particolarmente alto riesca a fornire informazioni certificate. L’iniziativa è stata presentata nel corso del workshop che si svolto la scorsa settimana “E- Health: Tra bufale e verità: Le Due Facce Della Salute In Rete”, promosso da Cittadinanzattiva e Ibsa foundation. Un portale “Senza banner pubblicitari e con delle informazioni sulla salute che vanno dai bambini agli anziani, dalla pediatria alla geriatria”, ha specificato Walter Malorni, direttore del dipartimento per la medicina di genere dell’ISS. “È una sfida, da affrontare, per aiutare i cittadini a districarsi tra le infinite notizie che si trovano in rete. Anche quelle più strane e senza nessun fondamento”.

In attesa del portale, intanto, è stato diffuso un decalogo che offre un supporto per riconoscere le bufale web. Prima regola da tenere a mente è quella di prestare attenzione alle fonti. Fra gli altri avvertimenti e consigli c’è anche quello di abbandonare la vergogna di chiedere chiarimenti al medico se non si è compreso bene la diagnosi che ha fatto del problema, farsi accompagnare da qualcuno alle visite più importanti, capire che scopo ha un farmaco che ci è stato prescritto e ovviamente non prendere troppo sul serio i siti che danno indicazioni sulle cure.


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