Sarebbe di 82 miliardi l’anno l’ammontare del fatturato che l’usura riesce a produrre ogni anno nel nostro Paese. La stima di questo fenomeno, sommerso e di conseguenza difficile da misurare, è stata elaborata da Eurispes. Si parte da un capitale iniziale messo a disposizione dagli usurai pari a circa 37,25 miliardi di euro che, con un tasso di interesse del 10% applicato alla restituzione del prestito, fa lievitare il ricavo a 82,5 miliardi. L’Istituto afferma inoltre che negli ultimi due anni il 12% delle famiglie ha dovuto fare ricorso a prestiti “privati” per riuscire ad affrontare le spese ordinarie e straordinarie: 3 milioni di nuclei familiari che si assoggettano alle richieste dei cravattari.

Il Rapporto sull’usura”, commenta Massimiliano Dona, segretario di UNC, “contiene dati a dir poco drammatici”. Questo “dimostra che il fenomeno criminoso in questione sta sempre più dilagando e che non si è fatto abbastanza per contenerlo. Per questo vanno riaccesi i riflettori. Non si può parlare di usura solo quando le forze dell’ordine arrestano qualche personaggio noto”.

La repressione non basta, quindi. C’è bisogno di “un vero Piano nazionale contro la povertà”, sottolinea Dona, evidenziando che se il 12% delle famiglie ricorre all’usura, a fronte di una percentuale ufficiale Istat di poveri assoluti del 6,1%, ossia della metà, è evidente che non è sufficiente occuparsi, come intende fare il Governo, di chi ha un reddito Isee inferiore a 3.000 euro o delle famiglie che hanno un figlio minorenne o disabile.

Stanziare 1,5 miliardi per il 2017 è una goccia nel mare. Occorre una riforma complessiva della tassazione per evitare che si debba ricorrere ad un prestito per pagare le bolletta della luce e dell’acqua o le spese mediche”. Su quest’ultimo punto, i dati forniti da Eurispes dicono che il 19,8% delle famiglie ha dovuto chiedere un prestito in banca per pagare spese mediche mentre il 34,3% ha problemi ad affrontarle.

Per il presidente di Adiconsum, Walter Meazza, “occorre fare prevenzione perché il sovraindebitamento rappresenta la premessa dell’usura“. L’associazione già da diversi anni ha messo in piedi un Fondo anti-usura attraverso il quale offre sostegno “alle tante persone  che non sono più in grado di coprire con le loro entrate mensili tutte le spese necessarie per il sostentamento del nucleo familiare (vitto, mutuo, bollette, spese sanitarie, etc. )”, rappresenta un importante contributo alla battaglia per la civiltà e la legalità.


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