Presenti in quasi tutte le case, gli ammorbidenti sono entrati a far parte del nostro bucato quotidiano. Ma è bene sapere che non si tratta di un prodotto così innocuo come sembra. Senza lanciare nessun allarme, riprendiamo alcune parti di una lettera scritta da Donatella Stocchi Cofondatrice dell’associazione AMICA a proposito della tossicità degli ammorbidenti. I principali componenti di questi prodotti sono sostanze chimiche non biodegradabili e difficili da eliminare (contribuiscono quindi ad inquinare il nostro ambiente).
Si tratta di additivi, profumi, addensanti o perlanti, coloranti artificiali e fosfati: oltre ad essere altamente inquinanti per l’ambiente sono nocivi per la salute dell’uomo. Possono scatenare reazioni allergiche, asma, dermatiti, soprattutto nei bambini e nei soggetti più sensibili, nonché danni al sistema nervoso. Le persone a rischio con l’esposizione alle profumazioni forti sono: gli allergici alle fragranze e oggi l’allergia è un grafico in salita. Come anche gli asmatici per l’azione irritante sulle vie respiratorie e per chi soffre di cefalea, in particolare il profumo alla vaniglia scatena emicranie. Dovrebbe essere sconsigliato il contatto con questi prodotti sia ai bambini fino ai 3 anni, che agli anziani e alle persone affette da Sensibilità Chimica Multipla (patologia emergente e non più rara nel nostro paese).
Se si analizzano le pubblicità degli ammorbidenti, si nota il continuo riferimento a fragranze naturali, con nomi accattivanti che evocano fiori o frutti anche esotici, ma in realtà contengono fragranze di derivazione sintetica che hanno raggiunto una potenza di molto superiore a quella indicata sulla confezione e nella pubblicità: infatti l’odore dell’ammorbidente rimare sul capo anche dopo tanti lavaggi. Inoltre, spesso si tratta di una miscela di sostanze e non di un’unica sostanza e le miscele possono avere effetti avversi inattesi rispetto alla sostanza singola. Non ci sono ricerche e studi al riguardo.
“Secondo le ultime indagini Istat, ogni anno in Italia si verificano 4,5 milioni infortuni in ambito domestico, di cui 8000 con esito mortale. Le statistiche Inail, inoltre, indicano tra le varie cause infortunistiche anche le ustioni chimiche e gli avvelenamenti”. In particolare, il rischio di avvelenamento tra le mura domestiche per i bambini è davvero elevato: secondo le cifre ufficiali il 90% dei casi di avvelenamento avvengono proprio in casa e, in una buona percentuale di casi, pari al 44%, le vittime sono i bambini di età inferiore ai 5 anni.
Per chi non vuole rinunciare alla morbidezza del bucato, ci sono diverse alternative: l’aceto e il bicarbonato ad esempio. Oppure i “prodotti ecologici” che rispettano la normativa Ecolabel che limita moltissimo la quantità di profumo che è possibile inserire in un detergente o in un cosmetico. L’associazione AMICA chiede con urgenza che si faccia qualcosa per regolamentare la produzione di queste fragranze e prodotti che le contengono, in difesa della salute pubblica e dell’ambiente.


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