La crisi si fa sentire anche nel settore delle droghe, nel senso che fa aumentare la domanda di sostanze illecite e potrebbe indurre un maggior numero di giovani alla vendita o addirittura alla produzione/coltivazione domestica di droghe per procurarsi denaro. E, come se non bastasse, la crisi toglia le risorse destinate alle politiche antidroga, in particolare quelle riguardanti le cure e le misure per la riduzione dei danni. E’ il quadro tracciato da uno studio pubblicato oggi dalla Commissione europea.
“Lo studio pubblicato oggi è un campanello d’allarme per l’Europa: per limitare l’offerta di droga e per porre freno al mercato illecito dobbiamo ridurre il numero dei tossicodipendenti, non solo attraverso la prevenzione ma anche mediante la somministrazione di cure – ha dichiarato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia – L’offerta è proporzionale alla domanda: il numero sempre maggiore dei tossicodipendenti indica che il mercato è in crescita. Per questo motivo intendo proporre entro la fine dell’anno una legislazione più severa riguardo alle nuove sostanze psicoattive e al mercato illecito di stupefacenti. Dobbiamo attivarci a livello dell’Unione e proteggere i nostri figli.”
Secondo l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze le nuove sostanze psicoattive rappresentano una minaccia crescente: nel 2011, attraverso il sistema di allarme rapido dell’UE, sono state ufficialmente segnalate un totale di 49 nuove sostanze psicoattive, per la prima volta in numero così elevato. I dati preliminari del 2012 non mostrano alcun segno di flessione, anzi si parla già di 50 nuove sostanze.
Nonostante il consumo delle “droghe tradizionali” come cocaina, eroina e ecstasy sia generalmente stabile, il mercato delle droghe illecite ha visto la comparsa di nuovi stupefacenti, in quanto i trafficanti approfittano delle sostanze chimiche non regolamentate a livello internazionale. Si tratta di droghe sempre più facilmente ottenibili via internet che si sono diffuse rapidamente presso molti Stati membri, i quali hanno difficoltà a impedirne la vendita.
Lo studio pubblicato oggi conferma inoltre che l’applicazione di leggi contro la produzione e la distribuzione di cannabis ne fa aumentare drammaticamente il prezzo, perché i produttori e i trafficanti pretendono un indennizzo in quanto corrono il rischio di vedersi sequestrata la merce, di essere arrestati, incarcerati, subire aggressioni violente nonché per i costi connessi alla necessità di operare di nascosto.
Il 25 ottobre 2011 la Commissione europea ha annunciato una revisione delle norme dell’UE per combattere le droghe illecite, in particolare le nuove sostanze psicoattive, che provocano effetti simili a quelli di droghe pericolose quali l’ecstasy o la cocaina e costituiscono un problema crescente. Si attende nel 2013 una proposta legislativa.  


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