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Da un anno una impresa citava i consumatori presso sedi diverse da quelle competenti per indurre i cittadini a pagare debiti prescritti da tempo o inesistenti: su segnalazione di Confconsumatori e dell’Unione Nazionale Consumatori, l’Antitrust ha sanzionato l’impresa individuale Consuelo Paravati, con sede in provincia di Cosenza, con una multa di 50mila euro. Secondo quanto ricostruito dagli uffici, l’impresa ha inoltrato, per il tramite di avvocati, a molti consumatori, atti di citazione presso sedi di Giudici di Pace sistematicamente diverse da quelle competenti, senza procedere ad alcuna iscrizione a ruolo.
Dall’istruttoria conclusa nei confronti dell’impresa Paravati, spiega Confconsumatori, “risulta l’invio sistematico di atti di citazione presso sedi di Giudici di Pace territorialmente incompetenti, riguardanti consumatori dislocati su tutto il territorio nazionale e, in particolare, in Sicilia. Agli atti di citazione inviati ai consumatori non seguiva inoltre alcuna iscrizione della causa a ruolo: la data indicata come “prima udienza”, utilizzata per fare pressione psicologica sui consumatori, risultava quindi  inesistente. Inviando gli atti di citazione l’impresa puntava a ottenere che i consumatori, senza verificare la fondatezza della posizione debitoria, provvedessero rapidamente al pagamento dell’importo richiesto, piuttosto che esporsi ad un contenzioso giudiziario. La pratica è durata almeno dall’aprile 2012 all’aprile 2013”. L’Autorità ha imposto all’impresa la pubblicazione di un estratto del provvedimento sanzionatorio su due quotidiani.
“Il provvedimento adottato – afferma Mara Colla, Presidente nazionale di Confconsumatori – conferma, da un lato, l’efficacia della disciplina normativa in materia di pratiche commerciali aggressive a tutela dei consumatori e, dall’altro lato, l’utilità del lavoro svolto dalle sedi territoriali dell’associazione, nel caso di specie dalla Confconsumatori di Messina, che raccogliendo le istanze dei cittadini, supportano l’Autorità Garante nel raggiungimento di questi brillanti risultati”.
La ditta era stata denunciata anche dall’Unione Nazionale Consumatori. “Nei mesi scorsi -racconta il segretario generale dell’UNC Massimiliano Dona – molti consumatori  ci segnalarono di aver ricevuto solleciti di pagamento (o veri e propri atti di citazione) per il recupero di somme in realtà non dovute da parte della “Ditta Paravati Consuelo” per il pagamento di fatture telefoniche scadute. A seguito della nostra segnalazione, l’Antitrust ha multato l’impresa di 50 mila euro, dimostrando che molti consumatori su tutto il territorio nazionale (e in particolare in Sicilia) hanno ricevuto, tramite di avvocati, atti di citazione presso sedi di Giudici di Pace sistematicamente diverse da quelle territorialmente competenti”.
“Purtroppo casi come questo sono molto diffusi -conclude l’avvocato Dona- ma quando si ricevono questo tipo di comunicazioni è bene ricordare di non spaventarsi e verificare se il credito è dovuto, tenendo conto però che difficilmente le grandi società telefoniche si affidano a comunicazioni così improvvisate. Inoltre, è bene sapere che è illegittimo ricevere un atto di citazione a comparire dinanzi ad un Giudice di un luogo diverso dalla nostra residenza.


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