
Scuola, ripartenza difficile fra mille difficoltà
Ritorno a scuola nell’insicurezza. Cittadinanzattiva: un crollo ogni tre giorni
Solo nell’anno scolastico 2018/2019 Cittadinanzattiva ha contato 70 crolli nelle scuole, uno ogni tre giorni di lezione, il dato peggiore degli ultimi anni
La scuola crolla. L’anno scolastico si apre con l’emergenza crolli: ce n’è uno ogni tre giorni. Solo nell’anno scolastico 2018/2019 Cittadinanzattiva ha contato infatti 70 crolli, come emerge dall’Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola che sarà presentato a fine settembre. Putroppo non è una novità. Anzi c’è una tendenza in aumento, se si considera che un anno fa l’associazione parlava di 50 crolli nell’anno scolastico 2017/2018, quello precedente.
Un crollo ogni tre giorni
Pezzi di intonaco che vengono giù, controsoffitti pericolanti, e quant’altro. Era già record negli ultimi cinque anni, che hanno contato 206 crolli e 37 feriti dal 2013 al 2018. La stima sarà aggiornata a fine mese, ma già Cittadinanzattiva parla di emergenza crolli perché se ne conta uno ogni tre giorni di scuola per un totale, appunto, di 70 nell’anno 2018/2019.
«Il peggior dato degli ultimi anni, un crollo ogni tre giorni di scuola – ha detto Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva – Appare prioritario, alla luce di questo dato, che gli Enti locali garantiscano con urgenza gli interventi ordinari e straordinari di manutenzione e le indagini diagnostiche su soffitti e solai per scongiurare altri crolli».
Le richieste di Cittadinanzattiva
Le procedure burocratiche per usare i fondi disponibili per l’edilizia scolastica sono farraginose, spiega l’associazione, e dunque serve un intervento di semplificazione.
«Chiediamo al nuovo Governo e al neo ministro Fioramonti – prosegue Bizzarri – di intervenire per la semplificazione delle procedure ed istituire o ripristinare con urgenza una struttura tecnica ed informativa per l’edilizia scolastica che sia di supporto agli Enti locali con carenza di risorse tecniche o umane, o di piccole dimensioni, per agevolarli nel reperimento di dati aggiornati sullo stato delle scuole, nell’accesso ai fondi e nella progettazione degli interventi».
Bisogna prestare particolare attenzione al Centro Italia colpito dal terremoto, all’Aquila dove la ricostruzione delle scuole è ferma, e ancora alla realizzazione di quelle scuole innovative che finora sono solo in fase di progettazione. «Chiediamo, infine, al nuovo Governo di dar seguito alla proposta di legge quadro sulla sicurezza scolastica, depositata negli scorsi mesi da Cittadinanzattiva e Save The Children, per completare e riordinare la normativa esistente», conclude Bizzarri.

Sicurezza scolastica, c’è molto da fare
Nell’attesa di avere il quadro aggiornato della sicurezza scolastica, Cittadinanzattiva ricorda che solo una scuola su quattro è in possesso del certificato di agibilità statica, una su tre di quello di prevenzione incendi e dell’agibilità igienico-sanitaria, poco più della metà del collaudo statico. Ci sono forti differenze fra regioni e aree del Paese, con il Sud che arranca perché nemmeno il 20% delle scuole è in regola con questi adempimenti.
Per quanto riguarda le scuole nelle aree a rischio sismico, sono state solo 1700 le verifiche di vulnerabilità sismica effettuate rispetto alle oltre 4000 richieste dagli enti locali; fanalino di coda Calabria (solo 2% con verifica), Campania (4%) e Sicilia (7%), regioni in cui insistono un maggior numero di scuole in zone ad elevata sismicità. Più di due scuole su cinque si trovano in zona ad elevata sismicità: sono oltre 18 mila gli edifici scolastici che si trovano in aree a elevato rischio sismico, soprattutto in Sicilia, in Campania e in Calabria.

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- Giornalista professionista. Direttrice di Help Consumatori. Romana. Sono arrivata a Help Consumatori nel 2006 e da allora mi occupo soprattutto di consumi e consumatori, società e ambiente, bambini e infanzia, salute e privacy. Mi appassionano soprattutto i diritti, il sociale e tutti quei temi che spesso finiscono a fondo pagina. Alla ricerca di una strada personale nel magico mondo del giornalismo ho collaborato come freelance con Reset DOC, La Nuova Ecologia, Il Riformista, IMGPress. Sono laureata con lode in Scienze della Comunicazione alla Sapienza con una tesi sul confronto di quattro quotidiani italiani durante la guerra del Kosovo e ho proseguito gli studi con un master su Immigrati e Rifugiati. Le cause perse sono il mio forte. Hobby: narrativa contemporanea, cinema, passeggiate al mare.
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