Gioco d’azzardo, verso nuovi record. Mettiamoci in gioco: aumenteranno le famiglie in dipendenza e povertà (Foto Darya Sannikova per Pexels)

Gioco d’azzardo, verso nuovi record. Mettiamoci in gioco: aumenteranno le famiglie in povertà

Fra il primo gennaio e il 31 luglio 2024 la raccolta da gioco d’azzardo ammonta già a 90 miliardi di euro. Si va verso un nuovo record. La campagna Mettiamoci in gioco e la Consulta Antiusura San Giovanni Paolo II lanciano l’allarme: “Lo Stato non può fare cassa sui danni arrecati ai cittadini”

Il 2024 si chiuderà con un nuovo record per il gioco d’azzardo. Al ritmo attuale si arriverà intorno a 160 miliardi di euro giocati, superiori al record dello scorso anno. Con quali danni sociali ed economici per le famiglie sempre più a rischio sovraindebitamento, usura e dipendenze, lo spiegano la Campagna contro i rischi del gioco d’azzardo Mettiamoci in gioco e la Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II che hanno espresso “profonda preoccupazione per i dati sulla diffusione del gioco d’azzardo” resi noti dal sottosegretario all’Economia Federico Freni, in risposta a una interrogazione parlamentare presentata alla Camera dei deputati con primo firmatario il deputato del Pd Virginio Merola.

Gioco d’azzardo, raccolta già a 90 miliardi

I dati diffusi dal sottosegretario dicono che la fra il primo gennaio e il 31 luglio 2024 la raccolta da gioco d’azzardo ammonta già a 90 miliardi di euro. In proiezione, spiega Mettiamoci in gioco, quest’anno si andrà molto sopra gli oltre 147 miliardi di euro raccolti lo scorso anno, che già erano un record assoluto. Fra il 2004 e il 2023 la raccolta complessiva nel settore azzardo è stata di circa 1.617 miliardi di euro, un valore che è pressoché pari al valore del Pil italiano del 2021. Sono numeri impressionanti, rivendicano le associazioni di lotta all’azzardo, e confermano la gravità di un fenomeno che non conosce crisi e produce danni sanitari, sociali ed economici per le famiglie.

Mettiamoci in gioco e la Consulta Nazionale Antiusura, informa una nota, non condividono il giudizio del sottosegretario sui 7 miliardi di euro che, a oggi, incasserebbe l’erario nel 2024 come imposte sui giochi, presentati alla Camera come “una risorsa fondamentale per l’economia”.

“Lo Stato non può fare cassa sui danni arrecati ai cittadini”, spiegano le due sigle.

Contestano anche la rivendicazione che la crescita continua dell’azzardo sia attribuibile all’emersione del gioco illegale, assorbito dal circuito legale.

“Sappiamo, infatti, che l’aumento del gioco legale non intacca o, addirittura, favorisce il gioco illegale”, proseguono le due sigle.

Azzardo: rischio povertà, sovraindebitamento e dipendenze

I numeri del gioco d’azzardo in Italia sono in crescita da anni e macinano record dopo record. Dalla pandemia in avanti c’è stata poi la crescita enorme del gioco online, che ha finito per sorpassare il gioco fisico.

Ma come evidenzia un recente dossier di Federconsumatori, “non esiste una contrapposizione “gioco fisico VS gioco online”, oggi semplicemente si è ampliata l’offerta. Si sta diffondendo la figura del “supergiocatore” in grado di accedere alle piattaforme da remoto ma che non rinuncia alla frequentazione delle sale da gioco fisiche”.

Il gioco d’azzardo è un fenomeno pervasivo e ha un impatto rilevante sull’economia del paese, ma con danni sociali incalcolabili.

«Siamo stanchi nell’apprendere, ancora una volta, che l’azione politica ha sostanzialmente abdicato al proprio ruolo, che è la tutela della salute dei cittadini – ha detto don Armando Zappolini della Campagna Mettiamoci in gioco – La risposta del ministero dell’Economia, purtroppo, enfatizza i risultati relativi alla crescita di un mercato che, al contrario, sta contribuendo ad acuire una povertà sempre più diffusa. Quasi fosse un vanto vivere in un paese nel quale, nel 2023, sono stati venduti più di 4.000 gratta e vinci al minuto, 24 ore su 24: se il trend dei volumi di denaro veicolati in giochi e scommesse venisse confermato, a fine 2024 i miliardi di euro giocati si attesterebbero attorno ai 160, con un incremento dell’8,8% rispetto all’anno precedente e con una cronica e abnorme sproporzione tra i soldi giocati e quelli che vanno all’erario».

Spiega Luciano Gualzetti, presidente della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II: «Il settore dell’azzardo con il suo indotto è diventato un comparto che impatta in maniera rilevante sull’economia del paese. Un’economia, però, che non genera benessere per le famiglie, ma sovraindebitamento, usura, povertà e dipendenze. Non genera benefici nemmeno per lo stato che lo promuove, se si considerano le conseguenze sanitarie e le cure che deve sostenere per le persone affette da disturbo da gioco d’azzardo. Le scommesse non possono essere una leva di crescita erariale e di sviluppo per il paese».

Azzardo significa anche povertà, sovraindebitamento per le famiglie coinvolte, un accesso diventato più facile per i giovani attraverso il gioco online.

«L’anno che sta per chiudersi – spiega ancora Gualzetti – sta segnando l’ennesimo record di consumo di azzardo che farà aumentare il già altissimo numero di giovani e famiglie intrappolati nella dipendenza patologica da azzardo e nella povertà. Preoccupa la facilità dell’accesso a queste offerte da parte delle giovani generazioni, che superano i divieti per i minorenni soprattutto nell’online. Stiamo assistendo a una sottovalutazione collettiva di un fenomeno drammatico e tuttavia pianificato da aziende e istituzioni, che vede le agenzie educative, sanitarie e del terzo settore inascoltate e quasi impotenti di fronte agli enormi interessi che ruotano intorno all’azzardo».


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)