prezzi

“Non comprate la zucchina se costa 7-8 euro al chilo. Passate oltre”. E’ il consiglio che si è sentito di dare il Ministro delle Politiche agricole Mario Catania agli italiani che si lamentano o temono aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari freschi, a causa del maltempo che si è abbattuto sull’Italia.
“Il consumatore intelligente è in grado di scegliere e scarta quei tre-quattro prodotti, spesso fuori stagione, fatti oggetto di rincari eccessivi. Non ce lo ordina il dottore di mangiare zucchine a febbraio. Ma si tratta di un fenomeno limitato e marginale – ha proseguito Catania – ci sono, è vero, picchi di rialzo dei prezzi ma riguardano alcune nicchie, pochi prodotti dell’ortrofrutta in alcuni mercati, in zone delimitate territorialmente. Nel resto dei prodotti acquistati abitualmente dai consumatori non ci sono tali fenomeni”.
Non la pensano esattamente così le Associazioni dei consumatori di Casper, il Comitato contro la speculazione e per il risparmio, che oggi hanno presentato un esposto a ben 104 Procure della Repubblica per denunciare l’allarme prezzi scattato con il maltempo: “Il rischio si concretizza, da una parte sugli gli scaffali che appaiono semivuoti in moltissimi esercizi commerciali, dall’altra per  l’elevato incremento dei prezzi per i prodotti ancora disponibili – si legge nell’esposto a firma di Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori – Il fenomeno riguarderebbe i generi alimentari, in particolare l’ortofrutta, la carne e il pesce, per i quali le difficoltà di approvvigionamento legate al maltempo e ai disagi stradali hanno prodotto rincari assurdi che in alcuni casi arrivano al +200%, specie per frutta e verdura”.
A conferma di questo ci sono i dati della CIA la Confederazione italiana agricoltori che ha effettuato un monitoraggio dei prezzi in una cinquantina di punti vendita in tutta Italia, tra mercati rionali e negozi confrontandoli con quelli esposti fino al 15 gennaio, prima della gelata e dello sciopero dei Tir.
Il risultato è allarmante: in molti casi i prezzi sono più che raddoppiati con il record delle insalate, cresciute del 175% e delle zucchine (+166%). Ma il rincaro riguarda anche i simboli della tavola invernale come arance e broccoli.
Secondo Casper, in questa vicenda, possono ravvisarsi gli estremi per diversi reati penalmente rilevanti quali il  reato di aggiotaggio ex art. 501 c.p. oltre che evidenti fenomeni speculativi che possono costituire un serio pericolo per la situazione economica generale. Il pericolo della realizzazione degli eventi dannosi deve riguardare una zona abbastanza ampia del territorio dello Stato, in modo da poter nuocere alla pubblica economia (Cassazione penale, sez. VI, 15 maggio 1989). L’aggiotaggio ha per oggetto la tutela dell’interesse pubblico contro le manovre fraudolente per il rialzo dei prezzi e delle quotazioni di tutte le merci del mercato, sia che i prezzi si formino per il meccanismo naturale delle forze economiche sia che vengano determinati in virtù del controllo della pubblica autorità. (Cassazione penale, sez. VI, 9 luglio 1980).
Alla luce di tutto questo si rende necessario l’intervento dell’autorità (la Procura) per accertate le eventuali responsabilità. Casper chiede che l’Autorità utilizzi ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari ad accertare l’eventuale responsabilità e la sussistenza di reati penalmente rilevanti.
 

1 thought on “Aumento prezzi frutta e verdura, esposto di Casper a 104 Procure

  1. Che ne pensate delle catene da neve il cui costo a roma è triplicato,non bisognerebbe mandare le guardie anonarie,oppure lo strozzinaggio si chiama libero mercato?

Parliamone ;-)

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