Bankitalia: salgono al 4,72% i tassi sui mutui
Bankitalia: a ottobre i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) si sono collocati al 4,72%. La reazione dei Consumatori
In ottobre i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) si sono collocati al 4,72% (dal 4,65% di settembre). La quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 35% (20% nel mese precedente). Il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,46% (dal 10,52% nel mese precedente). Sono i dati diffusi oggi dalla Banca d’Italia nella serie Banche e moneta.
Codacons:mutuo variabile costa fino a 4400 euro in più l’anno
I continui aumenti delle rate mensili scattati negli ultimi due anni pesano fino a quasi +4.400 euro all’anno su chi ha acceso un mutuo a tasso variabile, commenta il Codacons davanti ai dati di Bankitalia sull’andamento dei tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni che sono saliti ad ottobre al 4,72%.
“Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è salita complessivamente negli ultimi due anni tra i +270 e i +365 euro per effetto di tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dal 2022 – analizza il Codacons – Questo significa che una famiglia che ha acceso un mutuo a tasso variabile si ritrova a spendere oggi in media tra i +3.240 e +4.380 euro all’anno rispetto a quanto pagato nel 2021 come conseguenza delle politiche monetarie imposte della Banca Centrale Europea”.
UNC: record dei tassi da gennaio 2009
«È record. Bisogna arrivare al gennaio del 2009, in piena crisi, per trovare un Taeg maggiore, pari a 4,91 (4,9077) – commenta il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona – Speriamo che la Bce non debba fare ulteriori aumenti dei tassi di riferimento e che, anzi, ci siano le condizioni, come alcuni analisti prevedono, per un taglio dei tassi nel 2024. Rispetto a ottobre 2022, quando il Taeg era pari a 3,23, il rialzo è di 1,49 punti percentuali, mentre nel confronto con ottobre 2021, quando era 1,79, ora c’è una voragine di 2,93 punti, con un salto di 2,6 volte (+163,7%)».
Secondo l’UNC, considerato importo e durata media di un mutuo, «un balzo dei tassi così consistente significa che la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, cresce, rispetto a un anno fa, da 671 a 784 euro, con un rincaro pari a 113 euro al mese. Una stangata annua pari a 1356 euro. Rispetto a due anni fa la rata passa da 571 a 784, con un incremento di 213 euro al mese, pari a 2556 euro all’anno».