Trimestre anti-inflazione, il 28 settembre la firma. Codacons: rischio flop. UNC: sceneggiata atto secondo
Il patto sul trimestre anti-inflazione sarà firmato il 28 settembre. Codacons: ancora nessuna indicazione su prodotti del paniere, sconti e controlli. UNC: “Il secondo atto della sceneggiata”
Il patto sul trimestre anti-inflazione sarà firmato il 28 settembre. Secondo quanto scrive l’Ansa, “la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sigleranno il patto sul trimestre anti inflazione il 28 settembre alle 15, a palazzo Chigi, insieme alle associazioni aderenti della distribuzione, del commercio e dell’industria del largo consumo”.
Il patto sul trimestre anti-inflazione prevede di offrire, dal 1° ottobre al 31 dicembre, un paniere di prodotti del carrello della spesa e di prima necessità a prezzi ribassati o calmierati, prezzi fissi e promozioni.
Trimestre anti-inflazione, il percorso
Il trimestre anti-inflazione era stato annunciato ad agosto dal Ministero delle imprese e del Made in Italy.
La misura, era stato detto, “prevedrà prezzi calmierati su una selezione di articoli rientranti nel “carrello della spesa”, attraverso diverse modalità, come l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali sui prodotti individuati, o mediante iniziative sulla gamma di prodotti a marchio come carrelli a prezzo scontato o unico”.
All’inizio però si era smarcata l’industria. Solo all’inizio di settembre è stata raggiunta l’intesa fra Ministero e industria di marca attraverso una lettera di intenti delle associazioni industriali, che hanno inoltre chiesto al Ministero uno specifico tavolo di lavoro interministeriale.
Nella lettera le associazioni industriali del largo consumo si sono impegnate a “chiedere alle proprie associate di valutare, nel rispetto della libera concorrenza e della strategia di ciascuna impresa e su base volontaria, di sviluppare, limitatamente al periodo di riferimento ottobre/dicembre 2023, iniziative di politica commerciale tese a contrastare l’inflazione dei suddetti prodotti, laddove sia ritenuto praticabile dalla singola azienda dal punto di vista della sua sostenibilità economica”.
Il trimestre anti-inflazione vedrà la partecipazione del “sistema Italia unito”, aveva commentato il ministro Urso. Ma le critiche non sono mancate da alcune associazioni dei consumatori che lamentano la mancanza di impegni precisi: non sono ancora chiari impegni, paniere di prodotti, adesione delle aziende, mentre i consumatori sono assenti dal patto.
Codacons: il paniere rischia di essere un flop
Oggi c’è una “data” ma proseguono le critiche. Il patto anti-inflazione del Governo, afferma il Codacons, rischia di essere un flop.
«A pochi giorni dall’avvio del paniere nessuno sa quali prodotti saranno inseriti al suo interno e soprattutto l’entità degli sconti – afferma il presidente Carlo Rienzi – I consumatori sono stati tenuti del tutto fuori dal patto, e nulla si dice circa i controlli sul rispetto dell’accordo che la logica vorrebbe fossero attribuiti alle associazioni dei consumatori. L’industria, poi, non ha preso alcun impegno concreto, limitandosi alla promessa di rivolgere un invito generico ai propri associati affinché aderiscano al paniere, scegliendo però in totale autonomia i prodotti da scontare e l’entità dei ribassi. A queste condizioni il paniere rischia di essere un flop e di non apportare benefici concreti alle famiglie in un momento in cui i prezzi di alimentari e carrello della spesa continuano a correre a ritmi ancora molto sostenuti».
UNC: “Il secondo atto della sceneggiata”
Molto critico il commento dell’Unione Nazionale Consumatori davanti all’annuncio della firma del patto sul trimestre anti-inflazione il prossimo 28 settembre. L’associazione, che sin dall’inizio non ha lesinato critiche, parla di “operazione pubblicitaria” e di “scatola vuota”.
«Il secondo atto della sceneggiata! Prosegue lo spettacolo ideato e diretto dal ministro Urso, e che ora vede, purtroppo, anche la partecipazione della presidente del Consiglio, per far finta di far qualcosa contro l’inflazione – afferma il presidente UNC Massimiliano Dona – Il Governo, invece di mettere i soldi per ridurre le accise sui carburanti o ripristinare gli sconti sulle bollette di luce e gas delle famiglie e delle imprese introdotti da Draghi, che avrebbero effetti reali sui prezzi, va avanti con questa operazione pubblicitaria che, purtroppo, avrà un effetto nullo per le tasche degli italiani, a dispetto di stime farlocche in circolazione».
E prosegue: «Dopo il primo atto andato in onda il 4 agosto, ora c’è il secondo tempo dello spettacolo con la firma in pompa magna a Palazzo Chigi. Peccato che il patto sia una scatola vuota, senza alcun impegno preciso, come poteva essere quello di tornare ai prezzi del 2021 per un elenco preciso di prodotti».