Trimestre anti-inflazione, i Consumatori: quali impegni sono stati presi?
Le industrie parteciperanno al trimestre anti-inflazione. UNC: “Per fare cosa?”. Codacons: impedire ulteriori rincari prima di ottobre
Le industrie parteciperanno al trimestre anti-inflazione. La misura, annunciata ad agosto, vedrà la partecipazione del sistema industriale (che all’inizio si era defilato). Oggi si è svolto un incontro fra Ministero delle imprese e del Made in Italy con i vertici di Federalimentare, Unionfood, Centromarca e Ibc che ha portato alla sottoscrizione di una lettera d’intenti congiunta.
Trimestre anti-inflazione, Urso: parteciperà il “sistema Italia unito”
«Sono molto soddisfatto, il sistema Italia unito parteciperà a questo ‘Trimestre anti-inflazione’ per contenere i prezzi di beni a più largo consumo non soltanto alimentari: dal primo d’ottobre al 31 dicembre, e credo che questo sia un successo del sistema Italia», ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, parlando di «sforzo collettivo del sistema paese per contenere i prezzi». (Fonte: La Repubblica).
La misura, come annunciato ad agosto, prevede “prezzi calmierati su una selezione di articoli rientranti nel “carrello della spesa”, attraverso diverse modalità, come l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali sui prodotti individuati, o mediante iniziative sulla gamma di prodotti a marchio come carrelli a prezzo scontato o unico”.
Soddisfatta Federalimentare, per la quale è prevalso l’impegno verso i consumatori. «Federalimentare è molto soddisfatta dell’intesa raggiunta con il Ministro Urso che, grazie ad un dialogo costante proseguito per tutto il periodo estivo e mai interrotto, ha permesso anche all’industria alimentare di poter aderire al trimestre anti-inflazione con una specifica lettera di intenti – così in una nota il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino – La firma odierna conferma il grande senso di responsabilità dell’industria alimentare italiana sia verso il Governo che verso i consumatori. Nonostante il comparto abbia subito fortissimi aumenti sul costo delle materie prime, degli imballaggi e dell’energia ed abbia assorbito gran parte degli aumenti dovuti all’inflazione, in noi è prevalso il senso di responsabilità e di tutela verso gli italiani e le famiglie in difficoltà».
Consumatori: quali gli impegni?
Molto più caute le associazioni dei consumatori.
“In assenza di controlli, il paniere anti-inflazione voluto dal Governo rischia di rimanere una arma spuntata e di non incidere sulla vita concreta degli italiani, alleggerendone la spesa quotidiana”, afferma il Codacons davanti all’annuncio dell’accordo sul paniere. “In attesa di conoscere i dettagli sull’accordo, ossia quali prodotti saranno inseriti nel paniere, con quali sconti e l’elenco degli esercizi aderenti, i controlli devono scattare da subito, e il ministro Urso deve impegnarsi attivamente per impedire ulteriori rincari anche prima di ottobre – spiega il Codacons – Il rischio, infatti, è che i produttori/distributori approfittino della finestra temporale “libera” fino a ottobre per alzare i prezzi, per poi rispettare le indicazioni dell’accordo a guadagno ottenuto”.
Molto critica la posizione dell’Unione Nazionale Consumatori che sin dall’inizio ha espresso dure valutazioni sul paniere anti-inflazione, considerata “un’operazione di marketing” priva di impegni concreti e di effetti reali.
Oggi l’annuncio che al trimestre anti-inflazione parteciperanno le industrie viene così accolto dal presidente UNC Massimiliano Dona: «Per fare cosa? Quali impegni precisi ha preso il settore industriale? C’è un elenco dettagliato dei prodotti con un obbligo di tutta la filiera a ridurre i prezzi praticati, tornando ad esempio a quelli del 2021? Oppure la bozza è ancora quella da noi visionata in cui ci si impegna a diventare più buoni, senza dire come, lasciando a ogni attore la possibilità di scegliere gli articoli del carrello della spesa che preferisce, magari quelli che già stanno scendendo di prezzo?».
Prosegue Dona: «C’è ad esempio un impegno delle industrie a non ingannare i consumatori con le pratiche della shrinkflation e dell’overpackaging che danneggiano il potere di acquisto delle famiglie dato che le ingannano sul prezzo effettivamente praticato, mascherando i rincari? Un danno soprattutto a carico degli anziani, di chi tornando dal lavoro ha fretta di fare la spesa, che colpisce generi alimentari e articoli di prima necessità. Il ministro, se non vuole limitarsi ad autoincensarsi, pubblichi oggi sul sito del Mimit l’accordo raggiunto».