Bollette energetiche, Consumatori: si va verso nuova stangata, misure Governo non bastano

Bollette energetiche, Consumatori: si va verso nuova stangata, misure Governo non bastano

Il Governo «si è impegnato a contenere il rincaro delle bollette. Lo scorso giugno avevamo già stanziato 1,2 miliardi per ridurre gli oneri di sistema. Poche settimane fa, siamo intervenuti ulteriormente, con più di 3 miliardi, per calmierare i prezzi nell’ultimo trimestre dell’anno, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione».

Così questa mattina il presidente del Consiglio Mario Draghi in Senato, nelle comunicazioni al Parlamento fatte in vista del Consiglio europeo del 20-21 ottobre.

Draghi ha ricordato che negli ultimi mesi c’è stato un forte aumento del costo del gas e dell’elettricità.

«Questi rincari sono dovuti principalmente ai movimenti dei prezzi sui mercati internazionali. La domanda di energia da parte di famiglie e imprese è aumentata a livello europeo e sui mercati asiatici, e ha contribuito a ridurre le scorte e le forniture disponibili». Nella parte del suo intervento dedicata al rincaro delle bollette, il presidente del Consiglio ha detto che «il nostro obiettivo di medio termine è ridurre la dipendenza da combustibili fossili e aumentare l’uso di fonti rinnovabili. Vogliamo procedere con la transizione energetica. Lo stato deve tutelare le fasce più deboli della popolazione dai costi della transizione energetica. Dobbiamo portare avanti un’agenda climatica ambiziosa e fare in modo che le nostre scelte siano accettate in maniera ampie a condivisa dalla popolazione».

 

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Stangata sulle bollette: +29,8% per l’elettricità e +14,4% per il gas

 

Rincaro delle bollette, UNC: tsunami per le famiglie e rischio terza stangata

Sull’energia sta decidendo anche la Commissione europea, che nei giorni scorsi ha presentato un pacchetto di misure con cui l’Unione e gli Stati possano affrontare l’impatto immediato del caro prezzi odierno e gli shock futuri.

L’Autorità per energia, reti e ambiente, in audizione ieri in Senato, ha chiaramente detto che si attende prezzi in rialzo ancora per i primi quattro mesi del 2022.

Il Governo si è impegnato a contenere il rincaro delle bollette ma per l’Unione Nazionale Consumatori è un impegno «insufficiente per evitare una stangata senza precedenti», dice Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’associazione.

«È vero che il Governo ha stanziato 1,2 miliardi per ridurre il rincaro del terzo trimestre e più di 3 miliardi per il quarto, ma alla fine il rialzo è stato pari, al 9,9% per la luce e al 15,3% per il gas da luglio a settembre e 29,8% per la luce e 14,4% per il gas fino a dicembre – dice Vignola –  Si tratta di incrementi record da quando ci sono gli aggiornamenti tariffari trimestrali stabiliti dall’Authority, ossia dal gennaio 2003. Complessivamente, sommando i due trimestri, si è verificato uno tsunami per le famiglie italiane, con un balzo del 42,6% per la luce e del 31,9% per il gas».

Lo stanziamento di cui finora si parla è di un miliardo ma certo non basta. Tanto più dopo quanto denunciato ieri dal presidente Arera, Stefano Besseghini, in audizione in Senato, secondo il quale «le attuali quotazioni del gas naturale per il primo trimestre 2022 – ricorda Vignola – sono circa doppie di quelle utilizzate per lo scorso aggiornamento, e questo determinerà una situazione analoga a quella dello scorso trimestre. Insomma, anche stanziando 3 miliardi ci sarebbe una terza stangata consecutiva».

Arera: nuovo aumento dei prezzi per il primo quadrimestre 2022

L’Arera prevede infatti un rialzo dei prezzi dell’energia ancora nel 2022.

«I dati disponibili confermano la tendenza a ulteriori rialzi dei prezzi dell’energia nell’immediato futuro; inoltre – aggiunge l’Autorità – le previsioni di medio periodo lasciano, ad oggi, intravedere un processo ancora lento di riallineamento verso prezzi più bassi, con prezzi del gas naturale superiori ai 40 EUR/MWh per tutto il 2022, per poi scendere verso i 30 EUR/MWh solo nel 2023».

Per quanto riguarda i prezzi dell’energia elettrica in Europa e in Italia, ha spiegato ancora l’Arera, le quotazioni di questi giorni vedono prezzi medi superiori ai 200 EUR/MWh per tutto il periodo invernale, per poi scendere intorno ai 100 EUR/MWh a partire dal mese di aprile 2022.

«Alla luce del quadro delineato, se le previsioni di questi giorni dovessero mantenersi, si profilerebbe per il primo quadrimestre 2022 un ulteriore, significativo, aumento dei prezzi per i servizi di tutela (le attuali quotazioni del gas naturale per il primo trimestre 2022 sono circa doppie di quelle utilizzate per lo scorso aggiornamento), che determinerebbe una situazione analoga a quella dello scorso trimestre».


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