giornata memoria

Sono arrivati a Cracovia i ragazzi del secondo treno della memoria organizzato dall’associazione piemontese Terra del Fuoco. Per tre giorni visiteranno il ghetto di Cracovia e  il  campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau. Dopo 24 ore di viaggio, i ragazzi (dai 16 ai 19 anni) hanno iniziato un percorso formativo e di riflessione sull’Olocausto in occasione della giornata della memoria per le vittime della Shoah.
1 milione e 300mila le vittime stimate del campo di concentramento di Auschwitz dal maggio 1940 al 27 gennaio 1945. In maggioranza si trattò di deportati ebrei (1 milione e 100mila) ma non mancarono soldati russi, prigionieri politici, immigrati, omosessuali, testimoni di Geova, zingari, Rom, Sinti e criminali comuni. La parte più grande del campo (Birkenau) poteva contenere anche oltre 100mila persone in una volta nelle decine di enormi capanne in legno. Immense camere a gas e forni crematori potevano uccidere e bruciare centinaia di corpi insieme.
Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche entrarono in un campo già abbandonato dalle SS tedesche da una decina di giorni. Trovarono solo 7mila prigionieri che, per condizioni fisiche e mediche, non avevano potuto essere portate via dai tedeschi nella lunga marcia di ritiro in Germania.
Evidenti i segni del genocidio nazista. Montagne di occhiali, pennelli per la barba e spazzole, e addirittura protesi testimoniano l’ammassamento di corpi che fu operato nei capannoni del campo di Auschwitz. Centinaia le foto alle pareti dei prigionieri di cui è stato possibile ricostruire l’identità, molti dei quali poco più di ventenni. Donne e uomini completamente rasati e visibilmente manutriti. Alcune foto ritraggono gli esperimenti medici ai quali i medici nazisti sottoponevano alcuni prigionieri. Nella parte più grande del campo, Birkenau, i settori sono rigidamente divisi per tipologia di prigioniero: donne, malati, uomini, quarantena. Sul lato di ciascun settore le latrine, fatte di lunghi solchi in legno senza alcuno scarico. Ogni baracca conteva anche oltre cento prigionieri che dormivano in letti a cassettoni di legno. I binari della ferrovia arrivano fino al centro del campo dove i deportati venivano fatti scendere e separati subito per sesso e stato di salute. In fondo al campo si trovano le enormi camere a gas, alcune delle quali perfettamente conservate. Al’interno si trovano grandi stanzoni in cemento con i boccagli al soffitto da dove scendeva il gas Zyklon B che portava alla morte i prigionieri in 10 minuti, 15 per i più forti. Giusto a fianco le stanze dei forni. Si tratta di strutture in mattoni con portelloni in ferro dove i cadaveri venivano inseriti tramite dei binari in acciaio. La più grande camera a gas è parzialmente crollata.
L’associazione Terra del Fuoco organizza i treni della memoria (quest’anno quattro) dal 2005. Quest’anno circa 3200 ragazzi, divisi in quattro gruppi, hanno raggiunto Cracovia e il centro di Auschwitz-Birkenau. La visista è stata preceduta da un ciclo di incontri formativi che hanno aiutato i ragazzi a contestualizzare la tragedia dell’Olocausto negli anni della seconda guerra mondiale e della follia nazista. Sette le regioni che partecipano all’iniziativa: Calabria, Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Trentino Alto Adige. “Il progetto nasce nel 2004, quando noi di Terra del Fuoco ci trovavamo a Cracovia per uno scambio culturale – racconta Andrea Tua, membro dell’ufficio di presidenza dell’associazione – Dopo una visita ad Auschwitz, abbiamo sentito il bisogno di condividere questa esperienza portandoci più ragazzi possibile. Studiare l’Olocausto sui libri non basta”.
Visita del ghetto di Cracovia e incontri di riflessione. La visita al campo di Auschwitz sarà seguita da una visita al ghetto di Cracovia dove vennero confinati tra i 6mila e gli 8mila ebrei polacchi della città. A seguire incontri per stimolare la riflessione e la proiezione del film del regista tedesco Dennis Gansel “L’Onda”, che a partire dalla riflessione su un possibile ritorno di una dittatura nazifascista in Europa, aiuterà i ragazzi a riflettere sul reale peso che le scelte individuali possono avere.
di Alessio Pisanò


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