Si apre domenica 25 marzo, a Verona, la 46esima edizione di Vinitaly che quest’anno spalanca le porte alle produzione enologiche da agricoltura biologica e biodinamica, dedicandole un intero stand. L’Italia è sempre più leader dell’enologia mondiale, con un incremento della quota di mercato internazionale che è passata dal 21,8 al 24,3% tra il 2010 e il 2011. Lo dice l’Oiv – Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino secondo cui  nel loro complesso e per il secondo anno consecutivo i Paesi dell’Emisfero sud mentre sostanzialmente stazionaria è la posizione degli Stati Uniti. Allo stesso modo l’Italia si conferma il primo esportatore mondiale, grazie anche alla bella performance del 2011 con una crescita del 12% in valore e del 9% in quantità.
L’edizione 2012 della storica fiera veronese, vede l’incremento degli espositori diretti e totali che sono oltre 4.200 e presenta molte novità. A cominciare dal cambio della data. Si passa infatti ad una rassegna più breve di un giorno e concentrata da domenica a mercoledì (fino al 28 marzo) invece che da giovedì a lunedì. Una soluzione pensata per ottimizzare le iniziative dedicate all’incontro tra espositori, per la prima volta anche da Uzbekistan, Moldavia, Azerbaijan e Armenia, e i buyer da tutto il mondo, con più spazio agli operatori del canale horeca e ai sommelier.
Anche quest’anno ci sararnno le degustazioni, con Taste Italy che si arricchisce della collaborazione di Doctor Wine, alias Daniele Cernilli, senza dimenticare Tasting Ex…Press e Trendy oggi, Big domani. Il Gambero Rosso presenta i 375 vini premiati con i Tre Bicchieri, mentre a Civiltà del Bere il compito di guidare la degustazione “Di padre in figlio: il passaggio generazionale nelle grandi famiglie del vino”. La Valpolicella è protagonista della retrospettiva “Trent’anni di Amarone d’Arte” e “Le grandi biografie del vino” di Ais Bibenda si concentrano sulle cantine Gaja, Florio, Tenuta dell’Ornellaia e Frescobaldi.
 Infine debutterà  ViViT – Vigne, Vignaioli, Terroir, la rassegna dedicata ai vini da agricoltura biologica e biodinamica che ha anticipato la recente decisione UE di riconoscere le etichette bio dalla prossima vendemmia.
 


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