Ecco una “formula anti-smog” per affrontare il problema dell’aria malsana che attanaglia i centri urbani: raggiungere nel 2020 il 30% di spostamenti in bicicletta, il 30% di corsie preferenziali e aumentare le zone 30 (quelle dove il limite massimo di velocità è 30 km/h) in modo da favorire la mobilità di ciclisti e pedoni. È la ricetta lanciata da Legambiente a conclusione della campagna “Treno Verde” realizzata insieme a Ferrovie dello Stato.
La campagna, giunta ormai alla ventitreesima edizione, rileva l’inquinamento atmosferico e acustico delle città italiane. Lanciata da Roma il 6 marzo scorso, dimostra che c’è ancora molto da fare per fronteggiare la cappa di smog e di aria malsana che soffoca i centri urbani. I risultati dell’annuale monitoraggio evidenziano dati critici, con troppi giorni di superamento dei limiti di legge previsti per le PM10, il ritorno del benzene, e livelli di rumore considerevoli, con decibel sempre oltre la norma sia di giorno che di notte. Le città più assordanti sono Roma, Napoli, Genova e Milano.
Roma e Milano sono le città più critiche, dove i valori delle polveri sottili due giorni su tre hanno superato il valore limite stabilito dalla normativa vigente per la protezione della salute umana. Anche le centraline delle Arpa riportano l’allarme sulla cattiva qualità dell’aria: a meno di 4 mesi dall’inizio del 2012 sono già 39 i capoluoghi off-limits per aver superato  il bonus di 35 giorni di superamento della concentrazione massima media giornaliera di PM10 concesso dalla legge in un anno. A guidare la classifica delle città italiane più inquinate ci sono Parma e Cremona, entrambe a quota 70 superamenti, seguite da Alessandria e Vicenza con 68  giorni. Il benzene registra valori fuori legge in quattro città su otto. Un giorno su tre a Napoli e Genova e due giorni su tre a Roma e Milano il benzene ha superato il limite disposto per legge come massima media annuale. Si tratta di un inquinante ormai meno presente nelle città italiane ma molto pericoloso per la salute dei cittadini perché cancerogeno.
Quest’anno sono otto le città monitorate dalla campagna, realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il contributo di Enel Green Power: Potenza, Napoli, Roma, Grosseto, Genova, Milano, Venezia, Ancona.
Insieme allo smog, l’iniziativa ha evidenziato dati allarmanti per i livelli di inquinamento acustico. In ognuna delle otto città visitate sono stati registrati decibel oltre la norma di legge, sia di giorno che di notte. I decibel più alti sono stati riportati a Roma, Milano, Genova e Napoli. Gli effetti sulla salute e sulla vivibilità delle città sono evidentemente negativi, tuttavia, la complessa normativa italiana in materia di inquinamento acustico  (Legge Quadro 447/95, Dpcm 14/11/1997 e Dpr 142 del 30/03/2004), in vigore già da alcuni anni, rimane per lo più sulla carta. La percentuale di popolazione che ricade sotto un piano di zonizzazione acustica non arriva nemmeno al 50%, pari al 42,9% dei comuni e al 37% del territorio nazionale.
“Puntando su soluzioni adeguate, le città possono essere il fulcro di un cambiamento sostenibile – ha detto Rossella Muroni, Direttrice Generale di Legambiente – Per quanto riguarda la mobilità urbana, la proposta di Legambiente punta ad un obiettivo riassumibile nella formula 30-30-30. Il traguardo da proporre, per il 2020 è quello di portare al 30% sul totale la percentuale di spostamenti in bicicletta in ambito urbano, trasformare in corsia preferenziale almeno il 30% della rete del servizio di trasporto pubblico locale di superficie, ampliare le zone 30, le Ztl e le isole pedonali”.


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