La spending review, ovvero la spesa pubblica “rivedibile” approvata dal Consiglio dei Ministri del 30 aprile scorso per analizzare le voci di spesa delle pubbliche amministrazioni, eliminare gli sprechi ed ottenere risorse per la crescita, sta facendo discutere. L’oggetto della critica da più parti è l’invito, rivolto dal Governo ai cittadini, a segnalare gli sprechi in prima persona, attraverso il modulo “Esprimi la tua opinione” disponibile online.
Il Governo ha parlato della necessità di recuperare dalla spesa pubblica circa 4,2 miliardi per il 2012, per evitare, forse, l’aumento di due punti dell’IVA previsto a partire da ottobre di quest’anno. La riduzione sarà selettiva e non lineare: si parte dai risparmi di oltre 20 milioni di euro prodotti dalla Presidenza del Consiglio grazie alla diminuzione delle consulenze e ai tagli all’organico, dalla riduzione degli stipendi dei manager pubblici, ai tagli sui voli di stato e sulle “auto blu”, dalla soppressione di enti alla riforma delle province. E i cittadini potranno dare ai tecnici del Governo suggerimenti e segnalazioni di spese pubbliche futili.
La cosa sembra destare perplessità dal punto di vista della Privacy: infatti il Garante Francesco Pizzetti, in un’intervista pubblicata oggi su Repubblica, mette in guardia dal rischio di possibili “delazioni” sulle informazioni che i cittadini daranno. Il modulo a cui si accede dal sito del governo, infatti, chiede i dati del cittadino “ma non dice – spiega Pizzetti – cosa succede al cittadino che dà informazioni scorrette e nemmeno chiarisce che tipo di informazioni il privato possa fornire in quella occasione. Siamo di fronte a denunce generiche o possono essere fatti i nomi e cognomi dei funzionari responsabili delle spese eccessive?”. “Che conseguenze avranno – conclude Pizzetti – le denunce dei cittadini su queste persone? E se volutamente sono state fornite informazioni errate cosa succede? Queste informazioni non vengono date e come costituzionalista non posso che essere perplesso”.
Secondo il Codacons si tratta di “un’iniziativa ridicola e paradossale, di grande impatto mediatico ma di scarso valore pratico”. “Se davvero il Premier Monti volesse ridurre le spese nel settore pubblico – spiega il Presidente Carlo Rienzi – gli basterebbe mettere un impiegato a visionare le puntate degli ultimi 5 anni di “Striscia la notizia” e “Le Iene”, trasmissioni che ripetutamente si sono occupate di sprechi e soldi pubblici buttati al vento, e leggere gli articoli a firma di Gian Antonio Stella, che addirittura sull’argomento ha scritto un libro di gran successo. Così facendo – prosegue Rienzi – Monti potrebbe trovare spunti utilissimi e far risparmiare ai cittadini miliardi di euro, il tutto a costo zero e senza ricorrere a consulenti e tecnici”.
Il Movimento Consumatori esprime ferma contrarietà all’ipotesi, prospettata nell’ambito della spending review, di soppressione del Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo. Il Dipartimento dovrebbe essere sostituito con un semplice Ufficio, accorpato al Ministero delle politiche regionali. “Il turismo è una delle principali leve strategiche di sviluppo della nostra economia nazionale – afferma Roberto Barbieri, responsabile del settore del Movimento Consumatori – Su di esso occorre investire e non tagliare. Il ruolo di coordinamento nazionale delle politiche del turismo deve essere rafforzato nel rispetto delle competenze regionali. Da tempo invochiamo la riforma dell’Enit e il suo rilancio con altre forme e nuove risorse. Viceversa, la sua riforma è ancora rinviata e le sue dotazioni finanziarie risultano tagliate dai 49 milioni del 2009 ai 18,6 del 2011, in gran parte destinati alla mera sopravvivenza della struttura. Se a ciò si aggiungesse la soppressione del Dipartimento, saremmo di fronte a un altro preoccupante segnale di sottovalutazione del settore”.
“Governo e Parlamento  – conclude Barbieri – devono prendere coscienza, senza equivoci, che lo sviluppo del turismo è, nel nostro Paese, condizione necessaria per la crescita complessiva del sistema economico. Tagliare sulle politiche per il settore non è un risparmio, ma una rinuncia a promuovere politiche di crescita”.
Secondo Massimiliano Dona, Segretario Generale dell’Unione Nazionale Consumatori, l’iniziativa del Governo è invece lodevole. “La revisione della spesa pubblica e la caccia alle spese superflue rappresentano una delle travi portanti dell’azione di questo esecutivo – commenta Dona – L’obiettivo dichiarato dal Governo di razionalizzare e contenere i costi  per 4,2 miliardi di euro è ambizioso, ma se l’operazione andrà a buon fine sarà possibile, in autunno, scongiurare il temuto l’aumento dell’iva al 23%, una misura che aggraverebbe in modo preoccupante la crisi vissuta dai consumatori e allontanerebbe ulteriormente le prospettive di crescita economica del Paese”. “Ecco perché – conclude Dona – accogliamo con favore la decisione di far partecipare i cittadini attivamente attraverso uno strumento gratuito, facile ed immediato come quello offerto dal web ed anzi ci mettiamo a disposizione per far tesoro delle segnalazioni che ci giungono quotidianamente sul nostro sito web www.consumatori.it”.
Anche Cittadinanzattiva, infine, esprime apprezzamento per la campagna antisprechi che coinvolge direttamente i cittadini. “Siamo certi che i cittadini sapranno segnalare sprechi, disservizi e malfunzionamento delle burocrazie proprio perché li vivono quotidianamente sulla loro pelle – afferma Antonio Gaudioso, vicesegretario generale di Cittadinanzattiva – Da tempo chiediamo al Governo di compensare i sacrifici imposti alle tasche dei cittadini con un maggiore coinvolgimento nella vita pubblica. L’auspicio è che il processo avviato ponga le basi per una vera manovra civica capace di mettere fine agli odiosi sprechi, rilanciare i servizi al cittadino e favorire la partecipazione al governo della cosa pubblica”.
Sull’argomento, Cittadinanzattiva è pronta ad offrire il proprio contributo ad una proposta che andrebbe rafforzata su due fronti: da un lato, il coinvolgimento diretto dei cittadini dovrebbe essere accompagnato da una parallela consultazione delle organizzazioni civiche e di tutela dei diritti da anni impegnate nella lotta agli sprechi e al malaffare nella Pubblica Amministrazione; dall’altro, per evitare che l’iniziativa si riduca ad uno sfogatoio sterile incapace di suggerire priorità a quanto emerge dalla sensibilità civica degli italiani, occorre che il Governo renda conto dei risultati di questa iniziativa garantendo la totale accessibilità alle informazioni che verranno raccolte con le segnalazioni.


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6 thoughts on “Spending review, polemica su invito ai cittadini a segnalare sprechi

  1. Dove ci sono sprechi ed illegalità, comportamenti illegali ripetuti, tangenti, etc. ci sono fior di dirigenti statali o di strutture pubbliche che delegano senza controllare: non esercitano il loro compito di dirigenti (esercitano solo il potere), e scaricano su altri le loro irresponsabilità. Tutti questi vanno mandati subito a casa (non promossi o al massimo trasferiti, e provi la magistratura a difenderli e reintegrarli!), come deve avvenire in qualsiasi organizzazione seria.Solo con le segnalazioni di iene,striscia, Stella e Rizzo ci si libererebbe di sprechi e tanto personale costosissimo e dannoso che frena lo sviluppo e getta le nostre tasse. Ma i sindacati ne hanno difeso la illicenziabilità. Questo è il mestiere di Bondi, ma deve poter agire! Non si può continuare a gettare acqua(soldi dei contribuenti) in un colabrodo. Ce ne vorrà sempre di più. Non l’ha capito Monti e quei.. (di tutti i colori)che hanno fatto finta di rappresentarci dalla fine della guerra in poi?

  2. Io segnalo gli sprechi della politica, delle mazzette, di parentopoli, delle provincie, delle regioni, dei comuni, dei municipi, degli enti inutili, ecc. ecc. che ci hanno ridotto alla fame, alla nausea per i signori del potere, siano essi politici o tecnici, che con redditi che noi comuni mortali non guadagneremmo neanche in tre vite, se ne strafottono di tutti e di tutto. Vogliono ridare credibilità alla politica? Allora che fissino il loro compenso a un tetto massimo di tremila euro mese, vadano in pensione come tutti noi, rinuncino a tutti i benefit, e forse si ridaranno un minimo di credibilità.
    Questa è la mia denuncia che vorrei venisse recapitata al Presidente di questa Repubblica, una volta Gloriosa.

  3. Sanno molto bene dove tagliare le spese , i nostri carissimi Ministri , ma non viene fatto , per il semplice motivo , che sono comandati dai partiti e segreterie politiche; sono questi che comandano . Quando hanno modificato la legge delle pensioni e la tassa IMU, hanno fatto presto a vdare il voto di fiducia ; ma quando si parla di cambiare la Legge elettorale, dimenzare i loro stipendi ( comuni, Provincie, Regioni ecc..) e finanziamento a partiti, chi sà perchè non si mettono di comune accordo , chi sà perchè ?
    E stato fatto il calcolo , che solo le spese del Parlamento Italiano si potrebbe fare una mini Finanziaria.
    Perciò , il caro Monti e c. , non ci prendesse per i fondelli( intanto a sistemato il figlio ), chiedendo dei consigli al Popolo , è meglio che andasse via , prima che combini altri guai ; oppure che facesse il vero Capo del Governo, guardandosi la mattina allo specchio; compresi tutti gli altri politici , che stanno portando l’Italia alla rovina e povertà.
    Sono tutti uguali , dopo una leggislatura ( massimo due) devo lasciare la politica .
    saluti,

  4. Dovete smetterla di prenderci in giro perchè, “onorevoli” e tutti coloro che vivono di politica, sapete bene a quanto ammonta le vostre retribuzioni, i benefit, le guarentigie e quant’altro, quindi NON FATE MELINA, FATE FATTI CONCRETI, (che senso ha rivolgersi all’Istat), SE VOLETE DAVVERO DARE UN SEGNALE DI MINIMO BUONSENSO per riavere un minimo di credibilità cominciate a fare i sacrifici voi perchè noi non ne possiamo più. Questa classe politica è da rifondare totalmente: ANDATE A CASA TUTTI! L’appuntamento è per le prossime elezioni.

  5. Non ci vuole la segnalazione dei cittadini circa gli sprechi delle amministrazioni pubbliche basta rastrellare la metà degli stipendi dei parlamentari italiani per recuperare cifre non indifferenti.Fra l’altro se è vero,come affermano gli stessi deputati e senatori,che sono al servizio del popolo sovrano che li ha eletti,dovrebbero considerarsi dei nostri dipendenti e,pertanto,lo stipendio che gli dovremmo offrire dovrebbe essere proporzionato alle loro presenze in Parlamento e al Senato.Infatti,mentre gli industriali vogliono modificare l’articolo 18 circa il libero licenziamento altrettanto noi “popolo sovrano”dovremmo essere liberi di licenziarli se non sono produttivi o se sono assenteisti.Si assiste spesso alla totale assenza dei nostri dipendenti (parlamentari,deputati,senatori)sia fisicamente che idealmente (Molti stanno seduti a leggere i giornali o giocare con i tablet e simili giochini fregandosene altamente di ciò che dice il relatore del momento.E’ comodo prendersi i lauti compensi che si sonjo liberamente ed autonomamente elargiti.Bene questo è un primo suggerimento che potrebbe e dovrebbe essere accolto o no?

  6. ma voi cercate gli sprechi , sapete bene dove sono tra senato camera e partiti politici.
    Recuperate i finanziamenti in eccesso ai partiti che sono diversi centinaia di milioni dimezziamo senatori e parlamentari via le scorte a tutti tranne la prima carica dello stato eliminiamo il presidente della Repubblica figura inutile solo per rappresentanza e ci costa almeno 300,000.000 di € anno via tutti i governi provinciali..etc etc etc
    tanto sappiamo che come al solito non farete niente di buono ma state attenti STIAMO ARRIVANDO AL LIMITE DELLA SOPPORTAZIONE

Parliamone ;-)

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