Le scritte sull’etichetta dell’olio d’oliva dovranno essere obbligatoriamente uniformi per non indurre in errore il consumatore, evitando che prodotti di qualità inferiore siano riportata in caratteri più piccoli. Sull’etichetta dovrà essere anche indicato che il prodotto deve essere conservato lontano dalla luce e da fonti di calore. Inoltre si introduce sull’etichetta, ma in modo volontario, l’anno di raccolta delle olive. Gli Stati membri dovranno poi verificare che le regole siano correttamente applicate. Il Comitato di gestione per il settore che riunisce i rappresentanti dei 28 Stati membri dell’Ue ha, infatti, approvato le nuove norme. La proposta della Commissione europea é stata approvata a Bruxelles, con 283 voti a favore su 352. Nessun voto contrario ma si sono astenuti Germania, Estonia, Lettonia, Ungheria, Austria e Svezia. Si tratta dello zoccolo duro di Paesi Ue che il 23 maggio scorso, insieme a Gran Bretagna e Olanda obbligarono Bruxelles a fare retromarcia sull’operazione qualità per l’olio d’oliva, impedendo di mettere al bando dal 2014, le vecchie oliere dai tavoli dei ristoranti per sostituirle con bottiglie monouso che avrebbero offerto maggiori garanzie ai consumatori. Ora il Comitato europeo di gestione dell’olio d’oliva, ha approvato le restanti misure, certo meno incisive, del piano d’azione sulla qualità previsto da Bruxelles.
“Si tratta di un risultato importante che ha visto l’Italia tra i più attivi promotori di questa norma. È necessario infatti che la trasparenza dell’etichetta diventi un principio fondamentale per tutti gli alimenti, in modo da tutelare il consumatore e garantire la lealtà della concorrenza. Per quanto riguarda, poi, le bottiglie destinate alla ristorazione, la Commissione ha assicurato che gli Stati membri possono stabilire norme a livello nazionale che dispongano l’uso obbligatorio di sistemi di chiusura che ne impediscono il riempimento dopo l’esaurimento del contenuto e che pertanto, una volta aperte, le confezioni non saranno più riutilizzabili” ha commentato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo.
“La decisione assunta ieri – ha proseguito il Ministro – costituisce un fondamentale passo in avanti, anche se è ancora molto lungo il percorso da compiere per migliorare la tracciabilità a carico di un settore di fondamentale importanza per l’economia e la cultura alimentare italiana. Per questo, ho già manifestato alla Commissione europea la necessità di proseguire in questa direzione e di procedere, anche in ambito COI (Comitato olivicolo internazionale), per apportare alla normativa le modifiche che il mondo produttivo attende”.


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