L’Europa fa passi avanti nella normativa contro l’inquinamento da plastica. Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno infatti raggiunto un accordo politico sulle norme proposte dalla Commissione europea per contrastare i rifiuti marini e per limitare l’uso della plastica monouso. Ci si concentra soprattutto sui dieci prodotti in plastica che più spesso vengono trovati sulle spiagge e sugli attrezzati da pesca abbandonati. Tutti insieme, questi sono il 70% dei rifiuti marini.

La nuova direttiva dell’UE sulla plastica monouso, spiega Bruxelles in una nota, “sarà lo strumento giuridico più ambizioso a livello globale che affronti il problema dei rifiuti marini”. Quando le alternative ci sono e sono disponibili, i prodotti in plastica monouso saranno banditi dal mercato: è il caso ad esempio di posate, piatti e cannucce, mescolatori per bevande, aste per palloncini, contenitori per alimenti e bevande di polistirene espanso. Su altri prodotti si chiederà di limitare l’uso e il consumo.

L’accordo raggiunto dovrà ora essere formalmente approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio; in seguito la direttiva sarà sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e gli Stati membri saranno tenuti a recepirla dopo due anni.

L’accordo, dice il primo vicepresidente Frans Timmermans, “contribuisce realmente a proteggere i nostri cittadini e il pianeta. Gli europei sono consapevoli del fatto che i rifiuti di plastica costituiscono un problema enorme e l’UE nel suo complesso ha dato prova di vero coraggio nell’affrontare il problema, assumendo un ruolo di primo piano a livello mondiale nel contrastare i rifiuti marini di plastica. Pari importanza rivestono anche la transizione verso un nuovo modello di economia circolare e l’indicazione della strada da seguire per rendere la nostra economia più sostenibile, ed è in questa direzione che conducono le soluzioni concordate oggi.”

L’accordo si basa dunque sulla proposta sulla plastica monouso presentata a maggio dalla Commissione nell’ambito della prima strategia globale sulla plastica. L’obiettivo è quello di rendere l’Europa una economia più sostenibile e circolare. In questo modo, dice Bruxelles, “le imprese e i consumatori europei si configureranno come leader mondiali nella produzione e nell’utilizzo di alternative sostenibili per evitare i rifiuti marini e l’inquinamento degli oceani, affrontando un problema che ha ripercussioni a livello mondiale”.

Di quali misure si tratta nel dettaglio? A maggio la Commissione europea ha proposto una serie di norme per i 10 prodotti di plastica monouso che più inquinano le spiagge e i mari d’Europa e per gli attrezzi da pesca perduti e abbandonati. Le norme prevedono ad esempio il divieto di commercializzare determinati prodotti di plastica: dove esistono alternative facilmente disponibili ed economicamente accessibili, i prodotti di plastica monouso saranno esclusi dal mercato. Il divieto si applicherà a bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini, tutti prodotti che dovranno essere fabbricati esclusivamente con materiali sostenibili. I contenitori per bevande in plastica monouso saranno ammessi solo se i tappi e i coperchi restano attaccati al contenitore.

Gli Stati dovranno inoltre ridurre il consumo di prodotti in plastica e l’uso di contenitori per alimenti e tazze per bevande in plastica, impendendo ad esempio che quelli in monouso siano forniti gratuitamente. I produttori dovranno contribuire a coprire i costi di bonifica dei rifiuti. Si prevede poi che entro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande, ad esempio, introducendo sistemi di cauzione-deposito. Ci saranno anche prescrizioni di etichettatura: alcuni prodotti dovranno avere una etichetta chiara e standard che dica come devono essere smaltiti ed evidenzi il loro impatto negativo sull’ambiente e la presenza di plastica – è il caso ad esempio di assorbenti igienici, salviette umidificate e palloncini.

Spiega Karmenu Vella, Commissario per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca: “Quando si arriva a una situazione in cui un anno si porta a casa il pesce in un sacchetto di plastica e l’anno successivo si riporta a casa quello stesso sacchetto in un pesce, bisogna lavorare sodo e in fretta. Sono pertanto lieto dei grandi passi avanti compiuti con l’accordo odierno tra il Parlamento e il Consiglio per ridurre i prodotti di plastica monouso presenti nella nostra economia, nei nostri oceani e, in ultima analisi, nei nostri organismi.”


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)