Maggiore consumo di carburante, anomalie e perdita di potenza al motore: quasi la metà di 10.500 automobilisti europei intervistati da Altroconsumo ha notato alcuni di questi peggioramenti nella vettura, dopo la sostituzione del software irregolare da parte di Volkswagen. In Europa il Dieselgate ha investito oltre 8,5 milioni di automobili del gruppo Volkswagen dotate di defeat device per “giocare sporco” ai test. Grazie al software irregolare nella centralina del motore, capace di rilevare un test di omologazione in esecuzione, le emissioni di ossidi d’azoto, gli NOx, inquinanti, risultavano entro i limiti.

Dopo le pressioni e le denunce dei consumatori Volkswagen ha disposto una serie di misure per il richiamo delle auto difet­tate, intervenendo per rimuovere il software. Con la promessa scritta e l’impegno che le auto sarebbero tornate ai livelli di emissioni di NOx entro i limiti europei.

Dai test condotti da Altroconsumo le promesse fatte dalla casa automobilistica non sembrano essere state mantenute.

A livello europeo, infatti, il 45% ha dichiarato di aver notato cambiamenti a seguito della rimozione del “defeat device”. Nella classifica delle marche di auto che hanno presentato le differenze più importanti dopo gli interventi c’è al primo posto Seat, seguita da Skoda, Volkswagen e Audi.

Il 55% degli automobilisti europei, di cui in maggioranza proprietari di un’auto Seat, ha notato un incremento di consumi del carburante. Il 52%, invece, ha affermato di aver notato una perdita di potenza del motore. Non sono mancati anche altri cam­biamenti che gli automobilisti intervistati hanno fatto presente durante l’indagine. È significativo che il 37% di loro abbia notato una maggiore rumorosità del motore, men­tre il 17% ha detto di aver riscontrato proble­mi di tipo meccanico. Per la maggior parte degli automobilisti, inoltre, i cambiamenti sono apparsi meno di un mese dopo aver fatto l’aggiornamento del software.

Il 12% del campione ha dichiarato che è stato necessario provvedere ad alcune riparazioni dell’auto dopo la rimozione del software difettato.

In Italia, nonostante il 25% abbia raccontato che la casa automobilistica ha riconosciuto il problema come effettivamente legato all’aggiornamento del software, solo l’11% ha dichiarato di aver ricevuto la proposta di un rimborso totale per questo tipo di riparazioni.

A oggi sono due le class action contro VW ammesse dai giudici in Europa: quella di Altroconsumo in Italia e quella di Test-Achats in Belgio. Per l’Italia coinvolti i consumatori che hanno acquistato dal 2009 al 2015 un’auto Volkswagen, Audi, Seat e Skoda con motore EA189 Euro 5; il risarcimento chiesto è del 15% del prezzo d’acquisto dell’auto.


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